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  • Ranieri non andrà via:| Ecco perchè

    Ranieri non andrà via:| Ecco perchè

     

    C'è chi assicura che,facendo scongiuri su scongiuri, se la Roma dovesse tornare da Parma con un risultato negativo, il ribaltone in panchina sarebbe inevitabile:

    Ranieri via dopo poco più di un anno e porta aperta ad avventori stranieri. Visti i fatti delle ultime settimane,considerati gli atteggiamenti dei protagonisti e le voci provenienti da Trigoria su una "pace armata" tra calciatori e tecnico, la pulsione suggerirebbe come fisiologico un passo del genere. Fa sorridere, è il caso di dirlo, pensare a Dunga o Leonardo dopo aver sognato un Ranieri in stile Ferguson: si, perchè fino a poco tempo fa (roba di tre-quattro mesi) l'anelito popolare chiedeva ad alta voce una Roma sulla falsariga del Manchester, figlia di una continuità tecnica dalla prospettiva pluriennale. Il bimestre nero del Ranieri bis ha rapidamente cambiato le carte in tavola, rivoluzionando le gerarchiche simpatie guadagnate durante la cavalcata storica dello scorso anno: come ogni crisi che si rispetti, la figura del tecnico è stata assunta quale capro espiatorio del male ignoto della squadra e, complice una confusioneinsapettata nelle scelte di campo, mai come adesso appare necessaria una vera sferzata al cuore dell'ambiente. A far da contrappeso all'istinto, si propone in tutta la sua vena "materiale" la questione societaria: basta fare due conti e si capisce che, volente o nolente, Ranieri e la Roma dovranno andare avanti insieme, almeno fino all'avvenuto insediamento del nuovo proprietario. Sarebbe difficile ipotizzare un cambio in panchina vistal'incertezza sui papabili acquirenti, un argomento che non si risolverà prima del prossimo anno: Unicredit ha già espresso le sue perplessità in merito al paventato rinnovo di contratto del tecnico di San Saba (lo scorso settembre ha siglato un biennale con un ingaggio di 2,3 milioni di Euro lordi per il primo anno e 3,7 milioni per quello in corso) congelando ogni proposta e qualsiasi richiesta, d'altra parte è impensabile che possa avallare la scelta di un sostituto che potrebbe rivelarsi "ad interim" se non gradito al nuovo corso dirigenziale. Tutto rimandato a data da destinarsi, dunque, nella speranza che una decisione futura possa essere influenzata da un remake della cavalcata incredibile di qualche mese fa.

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