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  • 'Inter, Ranocchia è diventato un principe; la Fiorentina e quella volta che...'

    'Inter, Ranocchia è diventato un principe; la Fiorentina e quella volta che...'

    • Luca Talotta

    Andrea Ranocchia all'Inter, un sogno che si realizza per uno dei giovani difensori più promettenti di tutto il panorama italiano. Calciomercato.com ha sentito il parere del papà di Andrea, Marco Ranocchia

    Signor Ranocchia, se l'aspettava?
    No, e chi ci pensava. Proprio no. Quando i bambini iniziano da piccoli a giocare a calcio lo fanno per stare in un contesto sociale, per stare insieme ad altri bambini e per una crescita loro.

    Dunque è la classica favola che si realizza...
    Sì, poi si chiama anche Ranocchia di cognome, è stato baciato ed è diventato Principe...


    Andrea è tifoso di quale squadra?
    Non lo so, non c'è mai stato un colloquio sul calcio. Certo è che quando ha iniziato a intraprendere la carriera del calciatore, man mano era tifoso prima del Perugia, poi dell'Arezzo, eccetera.

    Chi l'ha spinto a giocare a calcio?
    Nessuno; era una casualità, poteva fare anche altro; ma il calcio è lo sport più popolare, che accomunava tutti i suoi amici. Ha iniziato come tutti i piccoli bambini, per stare in gruppo. L'ha scelto lui il calcio, ma è stata una scelta semplice.

    C'è mai stato un momento in cui Andrea è venuto da lei e le ha detto 'Papà, non ho più voglia di giocare a calcio'?
    No, per carità, giocava in continuazione! La scuola? E' sempre stato bravo nell'una e nell'altra cosa. Il calcio a quell'età è una cosa lucida, non c'è competitività su queste cose.

    Nel 2005 c'è stato il fallimento del Perugia e di colpo Andrea si è ritrovato senza squadra...
    Fece il suo percorso giovanile lì, dagli Esordienti agli Allievi, fino alla Primavera. Poi il ds delle giovanili si trasferiva all'Arezzo e portò con lui 2-3 elementi tra cui anche Ranocchia. Dove ricominciò dalla Primavera.

    Fu un bel trampolino di lancio per lui...
    Fece subito bene con la Primavera, poi fu aggregato alla Prima Squadra in preparazione al campionato. Si fece male il difensore Mirko Conte e nelle prime gare d'allenamento entrò e si mise in vista subito in quelle gare.

    L'ex presidente dell'Arezzo, Piero Mancini, ha parlato molto bene di Ranocchia...
    E' stato molto importante, perché ha creduto in Andrea e lo voleva in squadra. Lo ringrazio per tutto.

    Mancini ha anche detto che la Fiorentina è stata a meno di due minuti da Ranocchia...
    Il tutto saltò perché furono fatte le cose in fretta, si doveva decidere in un giorno. A quel tempo, essendo Andrea non un professionista, gli davo una mano io. Ma non essendo un procuratore non avevo le capacità di farlo. Quindi mi trovai in difficoltà a trattare un argomento per creare una base professionale. Ero costantemente tirato da una parte e dall'altra 'fai questo, no fai l'altro'; nessuno pensava fosse una scalata così rapida: catapultati dalla C a parlare con la Fiorentina non è una cosa tanto semplice. Non si era preparati. Tutte le componenti erano sul campo, Corvino, altri dirigenti della Fiorentina e il presidente Mancini. Ci vedemmo me compreso all'Hotel Gallia e non si concluse perché c'erano quelle clausole che erano i pagamenti, gli incentivi, i bonus, ecc. poche migliaia di euro, non erano cifre importanti. Non si chiuse pensando che a giugno sarebbe stata meglio preparata la cosa con maggiore attenzione e professionalità. E da lì facemmo una scelta intelligente: prendemmo un bravo procuratore che è Tullio Tinti, che lo segue tutt'ora.

    Non era forse meglio prenderlo già durante quella trattativa?
    Mi hanno chiamato a mezzanotte del 30 e il 31 si chiudevano le trattative. Quindi non c'era tempo per decidere, era tutto troppo veloce. Noi non c'abbiamo dormito per settimane, però anche loro si sono mangiati per poco un elemento interessante. Ma col senno di poi siamo tutti bravi.

    Ranocchia come Materazzi: da Perugia all'Inter. Arriverà ad essere anche Campione del Mondo?
    Più che vincere una Coppa, spero che Andrea possa essere un esempio per tutti i bambini. Questo sarebbe il brivido più grande.


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