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  • Razzismo e Vinicius, sette arresti tra Madrid e Valencia. Ancelotti: 'Sembra di andare in guerra. Ora servono i fatti'

    Razzismo e Vinicius, sette arresti tra Madrid e Valencia. Ancelotti: 'Sembra di andare in guerra. Ora servono i fatti'

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    La Spagna reagisce ai recenti episodi di razzismo che hanno un comune bersaglio, Vinicius Jr. Nel corso degli ultimi mesi l'attaccante del Real Madrid è stato più volte vittima di attacchi da parte di tifosi avversari, che ora ne pagano le conseguenze: quattro persone sono state arrestate nell'ambito delle indagini sul ritrovamento a fine gennaio, a Madrid, di un manichino impiccato che indossava la maglia del brasiliano, episodio accaduto dopo la vittoria del Real sull'Atletico in Coppa del Re e accompagnato da uno strizione "Madrid odia il Real"; nel contempo è scattato l'arresto anche per tre giovani a Valencia per gli insulti razzisti rivolti a Vini durante la partita di domenica al Mestalla.

    A TUTTO CARLO - Non bastano questi provvedimenti per fronteggiare il problema razzismo in Spagna e allora il Real Madrid ha deciso di affrontare di petto la questione. Carlo Ancelotti era già intervenuto dopo la partita di Valencia, oggi il tecnico dei blancos è stato protagonista di una durissima conferenza stampa monotematica sul caso Vinicius, 14 domande alle quali ha risposto con chiarezza, dalle condizioni del brasiliano a una reprimenda nei confronti della classe arbitrale: le sue risposte.

    Come sta Vinicius: "Siamo tutti preoccupati. E penso sia giusto che si parli tanto di questo argomento. È una grande opportunità per migliorare le cose. Vinicius è triste e oggi non si è allenato perché aveva un piccolo fastidio al ginocchio. È sanzionato per domani, il che... aprirebbe un altro dibattito".

    Già dieci denunce, quasi nessuna sanzione severa: Vini rimasto solo troppo a lungo? "È stata una vittima, lo è, di ciò che sta accadendo. A volte viene biasimato: provoca, l'atteggiamento... no. Parliamoci chiaro: lui è la vittima di tutto questo. Come i tifosi che si comportano in modo impeccabile. E a proposito, quando mi riferisco al Mestalla, non sono 46.000 persone, ma un gruppo che ha fatto molto male. Come a Maiorca, Valladolid... è un'usanza. Al di là del razzismo, sembra consuetudine insultare. Quello che ha detto Xavi mi sembra esemplare : perché normalizziamo gli insulti nel calcio? Mi hanno accusato di non essere 'carino', ma 'stupido'. E? Si può dire? È anche intollerabile. Deve finire. Dietro le panchine, in qualsiasi partita, ti chiamano 'figlio di puttana', 'frocio', 'muoia tua madre'. Perché? Tutto questo è una grande opportunità per fermarlo. E voglio dire che la Spagna non è razzista, ma c'è il razzismo in Spagna. E questo deve cambiare".

    La censura delle immagini da parte del VAR: "Non so se si tratta di qualcosa di manipolato o se si sono semplicemente dimenticati di mostrare le immagini precedenti. Ma è chiaro: Vinicius viene attaccato dal portiere e poi da Hugo Duro. E se ti attaccano, ti difendi. A proposito di lasciare il campo... Penso che fermare il gioco potrebbe essere una buona soluzione. Ma ripeto: questo è un momento importante per agire. Perché le istituzioni agiscano con forza".

    Nelle prime tre stagioni nessun insulto a Vini, cosa è successo negli ultimi due anni? "Ripeto, per me la Spagna non è un paese razzista. Ma c'è il razzismo. Negli ultimi anni Vini ha guadagnato importanza e questo lo ha reso un "nemico sportivo". È qualcosa che può succedere. Ma che tutto questo derivi dal razzismo...".

    Protocollo obsoleto: "Penso che lo sia, sì. Perché il protocollo avrebbe dovuto essere applicato quando siamo arrivati ​​in autobus. È lì che sono iniziati gli insulti e sono accaduti i litigi che 'provocava Vinicius'. Non sono casi isolati, come si è detto da tempo. Ha detto uno di Valencia, 'caso isolato'. Chiedo scusa; non 46.000, ma nemmeno uno o due. Due ore prima stavano già insultando".

    Cosa ha deluso di più in queste 48 ore? "Sto aspettando di vedere cosa succede. Speriamo sia qualcosa. E sono preoccupato, ovviamente. Perché per me è un momento importante. È fondamentale che prendano provvedimenti... Guardo la Federazione e la Liga".

    Cosa aspetta esattamente? Rubiales ha condannato gli insulti: "E va benissimo condannare, ma non basta. Voglio fatti. E non è stato ancora fatto nulla. Ci sono Paesi in cui non ti insultano, come l'Inghilterra. Lì l'hanno risolto molto tempo fa: quando hanno espulso gli inglesi dall'Europa per cinque anni. Hanno agito. E ci possono essere casi isolati di razzismo, ma nelle partite in Inghilterra non c'è la polizia. Controllate! Sembra che tu stia andando in guerra qui. Furgone davanti, furgone dietro, furgone di lato... ma cos'è questo?! Che cos'è?!".

    Preoccupato che tutto questo possa indurre Vinicius a lasciare la Spagna? "No, penso di no. Vinicius ama il calcio e il Real Madrid. Il suo amore per questo club è grande e vuole fare carriera qui".

    Ha parlato con Vini? "Sì, è molto triste. Ma sa di avere il sostegno di tutto il mondo, non solo di Madrid. È un supporto incondizionato... anche da parte dei rivali!".

    C'è qualche progresso sul tema razzismo? "Ripeto: la Spagna non è razzista. Le situazioni accadono, ma io sono un cittadino come te. E non spetta a me prendere certe decisioni".

    Vinicius ha perso entusiasmo? "No, no. Vedremo come sta e con questo valuteremo di dargli più o meno giorni di riposo. Se gli danno due giornate gli concedo una settimana di ferie, per essere pronto contro l'Athletic. E se ne salta una, giocherà a Siviglia".

    Togliere l'anonimato ai razzisti: "È una delle misure che si possono prendere, sì. A Valencia penso che lo faranno. E se seguiamo quella linea, ci saranno molti nomi e cognomi. Ma non può essere l'unica misura".

    Secondo le autorità semplice 'rivalità' in occasione derby: "È che le autorità non sono veramente consapevoli di ciò che sta accadendo. Non l'hanno capito".

    Rimpiange di non aver rimandato i suoi giocatori in spogliatoio? "È qualcosa a cui ho pensato, sì. Ho chiesto al calciatore se voleva continuare e l'arbitro gli ha chiesto di farlo; quindi quell'opzione è tramontata lì. Ma ovviamente è una possibilità. Spero di non doverlo mai fare, perché non voglio. C'è un arbitro che è responsabile di prendere quella decisione. Ma... è una possibilità".


    PEREZ - Sul tema razzismo e Vinicius è intervenuto anche il presidente Florentino Perez, in occasione della celebrazione del titolo di Eurolega vinto dalla squadra di basket del Real Madrid: "Voglio annunciare che il Real Madrid non tollererà più episodi razzisti contro i nostri giocatori. Per fare questo il va modificata la struttura arbitrale in modo che la vittima del reato non possa essere ritenuta responsabile, come sta accadendo ora. La società in cui viviamo non merita gli incidenti che si sono ripetuti con il nostro giocatore. Lo sport è un punto di incontro, di valori. Abbiamo visto come uno strumento, il VAR, volesse aiutare a migliorare il calcio e si è visto al Mestalla che non ha funzionato bene. Non si può dare la colpa alla vittima per cosa è successo, Vinicius".

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