Clasico, Suarez: 'I morsi? C'e' di peggio'
Il match di domani rappresenta anche il rientro in campo di Luis Suarez, che ha scontato i quattro mesi di squalifica rimediati per il morso dato a Giorgio Chiellini durante Italia-Uruguay, ai Mondiali in Brasile.
Del pistolero, oggi in conferenza ha parlato Luis Enrique, tecnico dei blaugrana: "Luis giocherà, non so ancora quanto, ma giocherà. Per lui sarà un giorno importante. Giocheremo contro il Real Madrid, tenendo lo stesso atteggiamento che abbiamo mostrato durante questo inizio di stagione. Queste partite devono essere calde e avvincenti, ma entro i parametri sportivi".
E lo stesso Suarez oggi ha parlato in esclusiva al Guardian, in occasione della presentazion della sua autobiografia "Crossing The Line. My story".
LA MANIA DI MORDERE - "Il Luis che vedete in campo non ha niente a che fare con quello fuori, che è molto tranquillo, un padre di famiglia, un marito. A volte, dentro il campo, si fanno gesti che non sono adeguati ma non mi vedo come invece mi descrive molta gente. Dietro i morsi c'è l'espressione di una forma di impotenza. In altri casi ci sono giocatori che rompono una gamba o il naso o feriscono l'avversario al volto, che è peggio del mordere".
LE ACCUSE: RAZZISTA E SIMULATORE - "Mi hanno accusato di essere razzista senza prove, è questo quello che mi fa male. Evra? Ogni cultura ha il suo modo di parlare. In Uruguay puoi dare del negro a una persona in qualunque momento e non essere razzista. A Evra dissi solamente 'negro' ma non ha niente a che fare col razzismo. Mica l'ho accusato per avermi detto 'sudamericano' e non denuncio nessuno se lo fa o se insulta mia madre. Sono cose che nel calcio succedono milioni di volte. E per quanto riguarda le simulazioni, che si vada a vedere quanti cartellini ho ricevuto".
