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  • Refiloe Jane a CM: 'Il Milan è unico, tutti devono aspirare a giocare qui! San Siro ti cambia la vita, su Gattuso...'

    Refiloe Jane a CM: 'Il Milan è unico, tutti devono aspirare a giocare qui! San Siro ti cambia la vita, su Gattuso...'

    • AT & FZ

    Sole, campi da calcio, colori rossoneri ovunque. Al Centro Sportivo Vismara, casa dei giovani milanisti e delle ragazze del Milan, si respira un'aria diversa: sorrisi sui volti di tutti, occhi concentrati e insieme sognanti, e mente libera e sgombra per cercare di imparare il più possibile. E il manifesto, di chi si allena quotidianamente in questo piccolo laboratorio nella periferia di Milano, è il viso, sorridente e sincero, di Refiloe Jane, in arte Fifì. E di arte, nei piedi del centrocampista del Milan femminile di Maurizio Ganz, ce n'è. Come c'è profondità nelle sue parole, rilasciate a Calciomercato.com.


    Partiamo dalla lunga sfida con la Fiorentina: per il secondo posto, per la Champions e nei quarti di Coppa Italia. Quale sono le sensazioni a proposito di questa battaglia? 
    "Non è facile giocare con la Fiorentina tre volte in un mese. Loro sono una grande squadra, hanno grande esperienza, anche in Champions League. Il campionato è una maratona, non uno sprint. Abbiamo giocato in coppa e abbiamo perso 2-1, ma nulla è compromesso, questo non ci deve influenzare per la sfida di campionato". 

    La qualificazione in Champions League è importante per voi? 
    "Per la squadra è molto importante qualificarsi in Champions League. Noi sappiamo che non è solamente importante per il club ma anche per la nostra esperienza, per quella del calcio femminile, è un'aspirazione per tutti. Per qualificarci dobbiamo giocare al meglio tutte le partite che restano". 


    Hai scelto il Milan per la Champions League?
    "No. Io volevo crescere dopo l'esperienza al Canberra United in Australia, il contratto era finito e stavo cercando nuove opzioni, anche in Italia, ma inizialmente non sapevo niente del Milan. Quando il Milan ha mostrato interesse... non potevo perdere questa opportunità, unica per me. Tutti aspirano a giocare nel Milan, è un grande club, è conosciuto in tutto il mondo. In più c'è la possibilità di conoscere un nuovo calcio, giocare in Europa: è una sfida ma è qualcosa di nuovo".

    Qual è il rapporto con Ganz?
    "Ho una buona relazione con il coach Maurizio Ganz, come tutte le mie compagne. E anche lui ha un ottimo rapporto con tutte. Non è facile allenare le donne per un uomo, ma lui cerca di tirare fuori il meglio da noi, sul campo, tecnicamente. E poi ci motiva a dare il meglio, ci fa credere in noi stesse". 

    Sul ruolo? 
    "Ho sempre giocato centrocampista difensivo, ho spesso giocato in ruoli difensivi. In Nazionale ho giocato in tutti i ruoli, tranne portiere, ma al centro del campo posso dare il mio meglio, è la mia confort zone. Fifinho? Sì, deriva dal giocatore brasiliano. Perché a me piace il Joga bonito, la danza, lo stile di gioco, i tricks di Ronaldinho. Ma quando gioco io gioco a due tocchi. Se preferisco Fifì o Fifinho? E' uguale, mi piacciono entrambi". 

    Com'è la vita a Milano? Il cibo?
    "Il cibo non è differente da quello sudafricano: pasta, riso, carne, pollo. Io sono molto riservato, amo i miei spazi, amo la mia casa. San Siro? Sì, siamo andati al derby d'andata, è uno stadio iconico dove tutti sognano di giocare, è un'esperienza unica, è uno dei migliori stadi al mondo. La vita cambia dopo aver visto il derby a San Siro, dopo un'esperienza così". 

    Gattuso è uno dei tuoi idoli. Ma i vostri stile sono diversi... 
    "Sì, lui è più fisico... Io, sin da bambina, quando giocavo con i ragazzi, non potevo essere soft, leggera, dovevo essere dura, dovevo giocare forte, dovevo fare tackle decisi. Il modo in cui entrava, il modo in cui intendeva il gioco, aggrediva, questo mi ispirava di lui. Differente dal Joga Bonito, ma fa parte di un percorso di crescita".

    Quali sono i riti prima della partita? 
    "Dipende dall'orario della partita. Cerco sempre di mangiare le stesse cose delle partite prima. Prego, ascolto musica gospel prima di entrare in campo. Il mio motto è 'Let's go, let's god'. Come reagisco quando perdo? Ovvio che sono triste quando perdo, ma se io ho dato il mio meglio non ho niente da recriminare. Vinciamo e perdiamo da squadra, io lascio tutto in campo, anche perché se do il 95%, cosa me ne faccio di quel 5% che mi porto dietro?". 

    Sempre sorridente, Fifì. Alla quale chiediamo una foto, gentilmente. E si mette lì, davanti al busto rossonero che fa da sfondo a ogni nuovo arrivo al Milan. Sorridente e sognante, illuminata da sole. Come lei illumina il gioco delle rossonere.  
     


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