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  • Regalia e Fascetti|: Bari-Lazio degli ex di lusso

    Regalia e Fascetti|: Bari-Lazio degli ex di lusso

    • D.L.

    Oltre essere una delle partite clou del settimo turno di A, Bari-Lazio è anche un intreccio di ex di lusso. Due personaggi, in particolare, hanno contribuito a scrivere un’ampia fetta della recente storia dei due club: Carlo Regalia ed Eugenio Fascetti. Il ds lombardo e l'allenatore viareggino hanno centrato la promozione in A sia sulla sponda capitolina, sia su quella pugliese. Per entrambi, la parentesi tra i galletti è stata molto più ampia rispetto ai trascorsi con gli aquilotti. Ma, almeno per Fascetti, i sentimenti per la Lazio sono più intensi. 'Al Bari - ha dichiarato il tecnico toscano - ho trascorso sei anni, ma alla Lazio sono legati i momenti più significativi della mia carriera. Perciò, se devo essere sincero, dico che domenica sera tiferò per i biancocelesti. Tuttavia, il Bari in casa è temibile: Ventura ha conferito ai biancorossi un gran gioco, ma l'organico laziale ha molta qualità. Sono convinto che assisteremo ad una gara spettacolare'.

    Su ambo i fronti, invece, Carlo Regalia ha scovato talenti destinati a grandi imprese. 'Nel 1986 - ricorda l'uomo mercato di Gallarate, oggi collaboratore alla Pro Patria -, con la Lazio passammo dai libri di tribunale alla penalizzazione in B. Ma riuscimmo comunque a conquistare una preziosa salvezza in cadetteria e l'anno successivo salimmo in A. Nel massimo campionato acquistammo gente come Ruben Sosa, Doll, Riedle creando una vetrina allettante per Cragnotti che acquistò il club e lo portò allo scudetto'. Innumerevoli, invece, le scoperte di Regalia al Bari: i vari Bigica, Amoruso, Di Vaio, Ventola, De Ascentis, Sala, Cassano sono approdati alle big italiane. Zambrotta e Perrotta sono addirittura diventati campioni del mondo.

    'Vent'anni della mia vita - afferma il dirigente (che al Bari è stato anche tecnico dal 1972 al '74 e ds dal 1977 all'82) - sono tinti di biancorosso. Penso che il bilancio non sia negativo considerando che sei dei 12 anni (dal 1991 al 2003, ndc) da dg sono stati in A. Abbiamo costruito tante squadre che hanno regalato soddisfazioni. Spesso i tifosi ci rimproveravano di cedere gli elementi migliori. Eppure, proprio la stagione che trattenemmo Daniel Andersson, Osmanovsky e Cassano, scendemmo in B. Evidentemente fu un errore far restare gente allettata da altre richieste. Quella retrocessione, comunque, è il mio più grande rimpianto perché l'obiettivo era rendere il Bari una realtà stabile in serie A. Oggi ci sono le basi per raggiungere un tale traguardo: l'importante è crescere gradualmente'. Sul confronto di domenica, Regalia non fa pronostici. 'Può essere - dice - la classica gara decisa dagli episodi: Almiron e Barreto per il Bari, Hernanes e Zarate per la Lazio, possono orientare la partita con i loro colpi'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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