Gli anni passati a fare il dodicesimo a Torino - sponda bianconera - prima e a Udine poi lo hanno segnato. Pur stando dietro la ribalta, Emanuele Belardi è cresciuto e migliorato, perché fare il secondo a portieri come Buffon e Handanovic ti fa capire chi è un campione, non solo nei 90' di gioco, ma negli allenamenti di tutti i giorni. Da ieri Belardi è tornato ad essere protagonista, e lo ha fatto tra i pali della sua Reggina, dove è cresciuto ed è stato lanciato nel calcio che conta, e dove è tornato dopo 7 stagioni e mezza. Se gli amaranto non sono usciti sconfitti ieri sera contro il Brescia lo devono solo alle sue parate. L'ex juventino ha infatti negato il raddoppio alle Rondinelle in diverse occasioni, oltre ad aver diretto la difesa con grande grinta. Inevitabili gli attestati di stima da parte di tifosi e addetti ai lavori. 'Grazie per i tanti messaggi, sì sono tornato a casa e ne sono orgoglioso!!! Mai mollare fino alla fine!!!', ha scritto il portiere campano dopo il match su Twitter.

Riguardo alla scelta di farlo esordire al posto di Zandrini (per la prima volta in panchina), Gregucci nel post gara ha spiegato che 'non si tratta di una bocciatura per Zandrini, ma di un avvicendamento: ho ritenuto che questa sera servisse l'esperienza di Belardi, ragazzo che qui a Reggio un campionato l'ha già vinto'.