Era arrivato con l'obiettivo dichiarato di migliorare il sesto posto, che la Reggina occupava al termine del girone di andata. E invece non solo Angelo Gregucci non è riuscito a dare la sterzata da tutti auspicata, ma sta facendo persino peggio del suo predecessore. Se infatti Roberto Breda, nonostante il calo negli ultimi due mesi della sua gestione, aveva lasciato la squadra amaranto sesta, con 31 punti in 21 gare (media aritmetica di 1,48 punti a partita), Gregucci sta deragliando dall'obiettivo playoff - attualmente distanti sei lunghezze -, avendo conquistato solo 15 punti in 11 gare (media di 1,36 punti a partita).

Andando più a fondo nelle statistiche, si nota come sia la fragilità difensiva il vero tallone d'Achille della gestione Gregucci (quasi uno scherzo del destino, visto che l'attuale tecnico dei calabresi in carriera è stato proprio un difensore). Se infatti la media di reti realizzate a partita dalla Reggina di Gregucci (1,54) è di poco inferiore a quella della Reggina 'brediana' (1,61), e la squadra amaranto detiene ancora il secondo miglior attacco della cadetteria dietro al Pescara, è il numero di reti incassate a far storcere il naso. Già con Breda gli amaranto subivano tanto (1,14 gol a partita), ora con Gregucci raccogliere la rete in fondo al sacco è quasi un 'must' (media di 1,63 gol subiti a partita), nonostante gli innesti nel reparto difensivo di Freddi, Angella, Zandrini e Belardi (per il momento solo dodicesimo). In sostanza, se la Reggina guidata dal tecnico trevigiano quantomeno segnava più di quanto subisse (differenza reti di +10), con l'attuale trainer amaranto è esattamente il contrario: 17 reti fatte a fronte di 18 subite.