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  • Renato Sanches, l’allievo del Professor Seedorf rimandato all'esame Milan

    Renato Sanches, l’allievo del Professor Seedorf rimandato all'esame Milan

    • Luca Lipari
    Curiosa e imprevedibile la parabola di Renato Sanches. Centrocampista interno portoghese in forza al Lille, avversario di Europa League del Milan. Dichiarato estimatore di Clarence Seedorf, per il momento rimandato ad esami più probanti.

    Le origini da predestinato – Renato Júnior Luz Sanches nasce a Lisbona, città natale di illustri poeti come Pessoa, il 18 agosto 1997. Diviso tra São Tomé e Capo Verde, le origini dei suoi genitori, muove i primi passi calcistici nell’Águias Musgueira, piccolo club della capitale portoghese. Nel 2006 viene notato e acquistato dal Benfica per la modica cifra di 750 euro.

    Compie l’intera trafila delle giovanili e debutta in Primeira Liga in una sfida contro il Tondela. Il grande giorno, tuttavia, arriva il 4 dicembre 2015, quando arriva la prima gioia della carriera, una rete contro l’Ácademica, un bolide dalla distanza che lascia spiazzato il portiere avversario. L’allenatore del tempo, Rui Vitória, commenta così la sua perla: “Renato è stato fantastico. Partire da titolare all’Estádio da Luz per un ragazzo così giovane è il sogno di ogni calciatore. È stato un grande esordio, di certo non dimenticherà questa prestazione”. E pensare che è solo l’inizio.

    Un Europeo da protagonista – Arriva Euro 2016, l’ultima edizione disputata, l’ultimo grande torneo degli Azzurri. Con Antonio Conte alla guida, sfioriamo la semifinale con una squadra chiaramente considerata underdog. Ma il vero protagonista della competizione è il Portogallo, che arriva alla vittoria grazie a una serie di rincorse e incredibili colpi di fortuna. Al pari di Steven Bradbury, il fortunato pattinatore che vinse alle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City del 2002. È la nazionale di Eder, eroe per caso capace di segnare un gol ai plurititolati francesi padroni di casa. Di Ronaldo che guida i suoi come un allenatore pazzo in stampelle. Ma anche di Renato Sanches. Con il mondo che scopre il suo talento. Tanta sostanza e qualità in mezzo al campo, oltre a una rete siglata nei quarti di finale contro la Polonia, sfida poi conclusa ai rigori. Infrange così un doppio record: a soli 18 anni è il più giovane marcatore nella fase ad eliminazione diretta e a vincere il trofeo. Così giovane ha il mondo davanti: reputa di ispirarsi a Seedorf e le sue treccine ricordano quelle di Davids, che ha legato le sue maggiori fortune alla Juventus.

    Bayern alla deriva – Come spesso accade, le sue imprese non passano inosservate. Così, nell’incredibile estate 2016, il Bayern Monaco formula l’irrinunciabile offerta da 35 milioni più bonus in caso di vittoria di Pallone D’Oro. Da lì, forse, la pressione inizia a farsi sentire. Le sue prestazioni sono influenzate da comportamenti discutibili fuori dal campo, scarsa continuità, forse troppe responsabilità per un giocatore appena diciottenne. I bavaresi non perdono tempo e un anno dopo decidono di girarlo in prestito in Galles, allo Swansea City con la formula del prestito oneroso.

    In seguito alla retrocessione del club, fa ritorno in Baviera e Nino Kovac prova a puntare su di lui. Gioco del destino, va in rete contro la squadra che lo ha cullato e coccolato: il Benfica. Ma sarà un fuoco fatuo. Per lui solo 17 apparizioni in campionato e la fugace sensazione di dover fare di nuovo le valigie. Allora la storia arriva sino ai giorni nostri, con il Lille che punta sugli sprazzi di classe visti in terra francese. 20 milioni il corrispettivo nell’estate 2019. Nella scorsa stagione, 19 presenze complessive condite da 3 gol e un assist. Galtier, in questa nuova annata, lo ha già schierato 6 volte in Ligue 1, e chissà che non possa rappresentare un’arma da schierare contro il Milan in Europa League la prossima settimana. D’altronde Renato, a soli 23 anni, vuole riconquistarsi quel mondo che nel lontano 2016 era ai suoi piedi. Per non dover rimandare ulteriori esami.

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