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  • Retroscena Cavani: cosi' sfumo' la Juve

    Retroscena Cavani: cosi' sfumo' la Juve

    A volte mi domando come sia possibile che nel calcio, al più alto livello, si commettano tanti errori di valutazione. Come può un bravo e qualificato osservatore, non cogliere il reale talento di un ragazzo di valore, di un potenziale campione? Si dirà che la contraddizione sta proprio in questi concetti: non è detto che un prospetto interessante mantenga le promesse, può rimanere appunto solo potenziale.

    Giusto. Ma provate a pensare nella ricca prospettiva di un grande club, cercate di immaginarvi nei panni di un dirigente spedito su un volo in business a trascorrere una quindicina di giorni a Punta del Este o Rio de Janeiro, per dare un’occhiata ai migliori elementi di un torneo giovanile internazionale. Sicuri che vi lascereste sfuggire un potenziale nuovo Messi solo perché confusi dalle lusinghe esotiche del posto? Eppure è accaduto, capita, e continuerà a succedere. Il fatto è che nelle scelte di mercato entrano in gioco diversi fattori - ambientali, politici, economici - e poi l’ultima decisione non spetta mai all’osservatore di turno.

    Prendiamo Edinson Cavani. Le rotte del prossimo mercato lo spingono verso la Juventus e in qualche modo rispolverano una storia di otto anni prima. Gennaio 2007, in Paraguay va in scena il Sudamericano Sub 20, rinomato torneo dove spuntano i fuoriclasse del futuro. Questa volta i fiori che sbocciano si chiamano Pato, Vidal, Caceres. E soprattutto un altro attaccante, un altro uruguagio: Edinson Cavani. Lo descrivono come il nuovo Ibrahimovic, ma in realtà rispetto allo svedese questo fenomeno di 19 anni riesce a spaziare anche sulla fascia e, pur con un fisico alla Zlatan, torna anche a difendere.
     
    La Juventus, che sta attraversando il purgatorio della B, cerca gli uomini del rilancio e manda in missione Pasquale Sensibile. Le sue relazioni sono tutte eccellenti. "È da Juve", si sbilancia. Ma a Torino, Alessio Secco e Roberto Bettega tentennano, erosi dal dubbio. C’è una concorrenza tremenda, si muove pure il Real. Ma in pole position si piazza il Palermo: il ds Foschi ha strappato il sì degli agenti (italiani) del giocatore e Zamparini ha dato l’ok. Bastano 4 milioni. La Juve potrebbe ancora rilanciare, Blanc e Cobolli da Torino dettano lo stop. Cavani va al Palermo e inizia a segnare, all’ombra del brasiliano Amauri.

    L’anno dopo la Juve si decide: per il bomber della rinascita è giusto spendere più di 22 milioni, l’affare è fatto. Cavani? No: l’affare sarebbe Amauri. Ma questa è tutta un’altra storia.


    Luca Borioni
    @LucaBorioni

     

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