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  • Rigori, falli di mano, barriere, cambi... Var e nuove regole. Ma quali regole? 

    Rigori, falli di mano, barriere, cambi... Var e nuove regole. Ma quali regole? 

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Var, per ogni centomila che ne discutono e quindi invocano, giudicano, pensano e raccontano ciò che Var deve fare ed essere... Per ogni centomila ce n'è forse uno che abbia letto, di prima o seconda mano, le regole secondo le quali Var è e fa (o non è e non fa). 

    Regole, regole del gioco. Tanto evocate, non di rado citate e chiamate a testimoniare della ragione o del torto, quanto immaginate. Immaginate molto più che conosciute. Regole... ma che, davvero? Regole che ne arrivano di nuove il prossimo anno e sarà quindi il caso di annoiarci un po' a leggerle, altrimenti il prossimo anno magari ci arrabbiamo a vuoto e regoliamo a vanvera i nostri giudizi durante i 90 e passa minuti.
    Leggerle a fondo perché leggere solo i titoli e gli annunci talvolta non aiuta, anzi fa danno. Qualcuno, più d'uno, ha titolato e informato: dall'anno prossimo abolita la volontarietà o meno del tocco di mano, sempre fallo e punizione. Se avete letto così, voi avete letto bene. Ma era scritto sbagliato.

    E' sempre fallo e punizione se il tocco di mano avviene in un'azione che porta al gol. Il gol viene annullato anche se il tocco di mano è stato involontario. Ma questa non è l'abolizione del criterio di volontarietà/involontarietà in tutta la partita.

    Calci di rigore: la nuova regola è che il portiere potrà tenere sulla linea di porta anche solo un piede e non due. Insomma potrà fare un mezzo passo avanti o di lato.
    Barriere: la nuova regola (forse la variazione più vistosa) è che in barriera non potranno andare i giocatori della squadra che calcia la punizione. Dovranno restare distanti almeno un metro dalla barriera fatta solo da avversari. Quindi niente più lotte di spalla e e gomito per occupare la posizione e molte meno possibilità di togliere al portiere la visuale della palla e di chi la calcia.

    Panchine: cartellino giallo dell'arbitro all'allenatore o a membro dello staff se troppo inquieti. Cartellino giallo e, alla seconda grave ed evidente sceneggiata, cartellino rosso. Incerto resta se questa misura incrementerà numero e intensità delle sceneggiate dalla panchina o le ridurrà. Per la prima ipotesi militano e tifano le esigenze e la logica dello show, nonché commenti e cronache televisive (che delizia e che fantastico luogo comune poter annunciare: l'allenatore è una furia, sottinteso che se non è furioso non è bravo allenatore). Per la seconda ipotesi (meno sceneggiate) si confida nell'effetto pagella: tanti cartellini non dovrebbero far buona reputazione.

    Sostituzioni: finalmente si potrà uscire dal campo da ogni parte del campo. Quindi meno tempo sprecato, si spera anche meno indulgenza per il sostituito della squadra in vantaggio che ci mette un minuto d'orologio ad uscire esplorando ogni zolla con lo sguardo e ogni zolla calcandola come fosse botola che cede.

    Rinvio, anche qui la novità sarà visibile: la squadra che attacca potrà andare ad attaccare la squadra che rinvia anche dentro l'area, non dovrà più aspettare che la palla sia uscita appunto dall'area.

    Ecco le nuove regole per l'anno prossimo, tanto per sapere, tanto per...regolarsi. Sapendo anche però che certe cose puoi mettere tutte le regole che vuoi... Il rigore, rigore sì o no. Nessuna regola dirà in maniera certa e, come si dice, oggettiva se è rigore o no. E se è rigore o no non può dirlo davvero neanche il o la Var che dire si voglia. Perché rigore sì o no (e non solo quello) è valutazione immediata, concreta e soggettiva di chi arbitra. Almeno fino a quando il calcio resterà uno sport in cui il contatto fisico è previsto e ammesso.

    E sapendo anche che c'è una regola non scritta ma che in fondo piace a tutti e tutti la osservano: invocare la sacra e oggettiva regola se va a vantaggio della propria squadra, dubitare invece della regola ferrea e ottusa quando va a vantaggio degli altri  Le regole si applicano ai nemici e per gli amici le regole si interpretano. Passioni solo tifose? No, si fa così in politica, economia, vita pubblica, luoghi di lavoro... Infatti la frase nella sua versione originaria era un tantino diversa: le leggi si applicano ai nemici e si interpretano per gli amici. E non si parlava di calcio. 
     

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