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  • Ripartenza, problema quarantena. Il Cts: 'Va cambiata la legge'. Spadafora: 'Non credo si possa'. De Siervo: 'Serie A penalizzata'. La Serie B è a rischio

    Ripartenza, problema quarantena. Il Cts: 'Va cambiata la legge'. Spadafora: 'Non credo si possa'. De Siervo: 'Serie A penalizzata'. La Serie B è a rischio

    Doccia fredda sulla ripartenza del calcio italiano: sì alla quarantena soft, ma c'è un ostacolo importante dato dalla legge. E' quanto emerge dal verbale che il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) della Protezione Civile ha inviato al Governo riguardo alle misure di quarantena per eventuali nuovi casi di positività al coronavirus tra i giocatori e gli staff delle società calcistiche. Il Cts ribadisce le "chiare disposizioni riguardanti la quarantena di un soggetto risultato essere positivo a Sars-Cov2 e la quarantena precauzionale dei contatti del soggetto di cui sopra", evidenziando quanto già manifestato nella seduta dell'11 maggio: "qualora anche un solo membro dell'equipe risulti positivo al test molecolare (tampone, ndr), tutti gli altri componenti del gruppo dovranno da quel momento, per ovvie ragioni di prevenzione epidemica, essere oggetto delle misure che valgono per ogni persona residente nel Paese".

    PROBLEMA LEGGE - Il Cts giudica positivamente "in virtù dell'attuale evoluzione epidemica favorevole, la proposta (della Figc, ndr) di effettuare test per la ricerca dell'RNA virale il giorno della successiva gara programmata per tutto il gruppo squadra", e quindi ok alle squadre per giocare la partita "dopo aver verificato la negatività di tutti gli altri membri del gruppo". Tuttavia, questa proposta è "non compatibile" con il decreto legge del 16 maggio, ancora in vigore, che prevede la quarantena di 14 giorni per tutti coloro entrati in contatto con un positivo. Necessario quindi che il Governo cambi la norma prevista nel decreto legge per evitare pericolose conseguenze sulla ripartenza del calcio e il tempo stringe.

    SERIE B A RISCHIO - Soprattutto per la Serie B, con il Venezia che solo poche ore fa ha confermato un caso di positività tra i suoi giocatori, pur avendo riscontri negativi su tutti gli altri componenti del gruppo squadra nei tamponi seguenti. Senza una modifica urgente delle norme vigenti, la ripartenza del campionato di Serie B è a rischio.

    LA FIGC RINGRAZIA - Nel frattempo però, con un comunicato ufficiale (LEGGI QUI), la Figc ha ringraziato il Comitato Tecnico Scientifico per aver approvato le modifiche del protocollo rendendole effettive. Il caso resta però aperto.

    SPADAFORA GELA TUTTI - La conferma sulla problematica ancora esistente per la quarantena di squadra è arrivata poi in serata dal Ministro dello Sport Spadafora che ai microfoni della Rai ha ribadito come: "​Bisogna ancora cambiare la norma, ma non credo si possa fare prima del 20 giugno" (LEGGI QUI TUTTA l'INTERVISTA).

    DE SIERVO - Infine anche il presidente della Lega Serie A Luigi De Siervo, ha ribadito come quello della quarantena di squadra sia un problema che, se non risolto, comprometterebbe la ripartenza: "Non esiste nessun paese al mondo che ha una previsione così stretta sulla quarantena. Mi auguro che ci siano delle precisazioni che chiarifichino questa risposta. Partirei dall’analisi dei testi, mi sembra che la notizia di oggi fosse invece una modifica del protocollo Cts. Questo rischia di penalizzare anche le squadre italiane impegnate in comptetizioni europee. Mi auguro che questo tema possa essere superato perché il rischio che vi sia un caso può sempre avvenire e sarebbe giusto che fosse premiato lo sforzo generale di un settore che ha saputo darsi regole più strette rispetto ad altri. Non chiediamo quindi regole diverse, ma stesse regole per tutti: il calcio italiano oggi è svantaggiato rispetto a tutti altri paesi, non esiste altro caso così".

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