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  • Ritratto sentimentale di Hernanes, il Profeta che viene da un altro pianeta

    Ritratto sentimentale di Hernanes, il Profeta che viene da un altro pianeta

    • Luca Capriotti
    All'indomani della cessione di Hernanes in Cina, all’Hebei Fortune, con Lavezzi e Gervinho, la domanda è lecita: cosa lascia al nostro calcio?

    Ritratto di O Profeta, che a Roma diventa Er Profeta, a Milano passa per bidone (tranne contro la Lazio), a Torino passa per acquisto sbagliato a livello ontologico, di ruolo, quasi un errore di valutazione marchiano (ora è una gustosa plusvalenza): il centrocampista dai piedi buoni per eccellenza, la Lazio acquista il suo cartellino il 6 agosto 2010, per 13,5 milioni di euro. Per la prima volta il mondo Lazio sente parlare di fondi d’investimenti (in questo caso la Traffic e la Kirin Sport cin): una trattativa a più interlocutori (in mezzo, oltre al San Paolo, anche il suo amico e agente Augustino Penha). A dicembre è già il secondo miglior centrocampista brasiliano d’Europa: calcia con entrambi i piedi, come se, stufo di privilegiarne uno, Dio (così presente nella parabola del Profeta), avesse scelto di dare ad Hernanes la patria potestà di tutte e due le possibilità di calcio. Gol, aperture improvvise, assist: Hernanes diventa subito croce e delizia dei sostenitori biancocelesti, nella classica storia d’amore-rancore che tutti i giocatori di maggior qualità vivono a Roma, sponda Lazio (e non solo). 

    Eguaglia il record di Pavel Nedved (11 reti in campionato per un centrocampista) - fatalmente ne eguaglierà anche il trasferimento, in maniera del tutto diversa. Dopo 118 presenze con la Lazio, la Coppa Italia del 26 maggio, lascia il Centro Sportivo di Formello in lacrime: è una delle scene più iconiche nel recente passato. Tutti hanno in mente il fotogramma del video YouTube che gira: i tifosi che lo aspettano. 

    E gli dicono: “Ci devi dire, io resto, te prego”, “Hernà, non te  ne annà”, “no Profè, stai andando via, non te ne andà. Sei un fenomeno, sei un grande, non te ne annà. Te auguramo il meglio, hai fatto gol da brividi, destro e sinistro, sei un fenomeno”. Un crescendo che forse un giorno verrà visto con rimpianti ancora maggiori, da chi spera sempre di trovare qualcosa di vicino all’uomo, lontano dagli assegni di una Cina vicina, vicinissima, ma così astrattamente diversa, altra.  

    Anche il Profeta era fortemente Altro, rispetto agli altri calciatori: una visione del mondo profondamente diversa, una carica religiosa (e quindi umana?), una forma di risposte, di mente, quasi da alieno. Immaginate di trovarvi di fronte un essere di un altro pianeta: avreste la sensazione forte, piacevole e spiacevole nello stesso tempo, di non aver nessun terreno in comune e nello stesso tempo di averne creato, con la sola presenza, qualcuno nuovo. Vale lo stesso per Hernanes: aveva una qualche ricchezza di un altro pianeta, una sua aria sopra le nuvole, una spiazzante, forte, piacevole alterità. 

    Per questo è ancora più straniante la sua partenza per la Cina: un giocatore così diverso dal solito professionista di settore calcio, è finito nel tritacarne mediatico di una società così diversa da lui (anche solo nella concezione, estremamente ristretta, concessa al credo religioso). Probabilmente per loro sarà ancora più alieno: un sorriso beato, dal sapore di nuvolette, una ricerca continua di miglioramento. Chiedeva continuamente video delle sue partite per studiare al dettaglio le sue giocate, come se ci fosse un qualche segreto miglioramento sempre possibile nelle umane possibilità. 

    All’Inter, e alla Juve, non ha scritto capitoli degni di nota, sembrava l’Hernanes intristito che ogni tanto faceva capolino anche all’Olimpico, una copia ingrigita delle sue reali qualità, come se, quel giorno, all’uscita del centro sportivo di Formello, la sua vita sportiva si fosse fermata, cristallizzata. Ora porterà la sua fortissima differenza in Cina, forse nel mondo più diverso da Roma, Milano, Torino possibile. Ma forse è il suo destino: una sconvolgente diversità, come se fosse un alieno, appena atterrato sulla terra, che deve imparare ed insegnare tutto. Una specie di Profeta, diverso, biblico, mal digerito, ma così drasticamente vero nel suo destro, sinistro, gol. 
     

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