Roma, Capello chiude il caso Zaniolo
Nella Capitale l’hanno interpretata così: ‘Capello ha detto che Zaniolo non doveva andare alla Roma’
“Nella Capitale è facile interpretare male, con tutte le radio e i giornali che ci sono. Ho voluto parlare a Esposito, un giocatore giovane, di diciassette anni, che gioca in Champions con l’Inter e che ha intorno persone che possono caricarlo di responsabilità. Quando ti adulano in questo modo può succedere di perdere un po’ la testa. Per questo ho fatto l’esempio di Zaniolo e Kean in Nazionale. Di Biagio li mandò in tribuna con l’Under 21 perché avevano sbagliato e voleva mandar loro un segnale, come a dire: ‘Se vi comportate così la vostra strada sarà più ardua e più difficile. Quindi cercate di riprendervi’. Il mio non era un giudizio di valore, ma un semplice suggerimento a un giocatore di non sbagliare anche lui. Mancini poi non li convocò e tutti applaudimmo la scelta del ct, perché era giusto dare un segnale forte. Io mi sono sentito di dare questo consiglio a un giovane calciatore come Esposito, come padre, come nonno e come allenatore, di non commettere questi errori. E allora è successo il finimondo perché tutti pensavano che gli volessi consigliare di non andare a Roma. Fra l’altro lo reputo il più grande talento che c’è in questo momento in Italia: qualità, forza, tecnica e visione di gioco. Ce l’hanno in pochissimi. Quando arriva poi ai 20 metri può essere letale nel calciare in porta. E’ un talento”.