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  • Roma, c'è un altro giocatore da blindare

    Roma, c'è un altro giocatore da blindare

    • Valerio Nasetti

    "Il nostro allenatore non lo capisco. Lui parla e non capisco cosa mi dice, cosa vuole".  Il tecnico era Zeman, le parole di Leandro Castan dirette al d.s. Sabatini in una giornata invernale di un anno fa. Voleva andare via. Il capro espiatorio della stampa e della tifoseria, la colpa degli insuccessi della squadra. Gli veniva addirittura rinfacciata l'unica sua esperienza europea, all'Helsingborg nel 2008 dove collezionò appena quattro presenze in campionato. "Abbiamo speso 5 milioni per uno che ha fallito pure in Svezia", dicevano i maligni. E' rimasto. E da settembre è tornato a giocare il calcio che conosce. Equilibrato, composto anche - udite udite - dalla fase difensiva.

    Insieme a Benatia forma la difesa più forte del campionato italiano. Il suo rendimento in stagione è andato in crescendo tanto da farsi preferire ultimamente nei giudizi anche al marocchino. Leandro Castan con 2911 minuti è il secondo giocatore più utilizzato da Rudi Garcia dopo De Sanctis (3.150’), il primo tra quelli di movimento. Castan non è solo un ottimo difensore, ma è anche un leader che in questo campionato non ha sbagliato un colpo. E' stato lui, grazie alla sua esperienza, ad aiutare i più giovani a inserirsi in un reparto rimasto imbattuto per ventuno volte in campionato.

    Dodò, Romagnoli e Toloi, che con prestazioni sempre in crescendo si sta meritando sul campo la riconferma per il prossimo anno, hanno potuto giocare con la tranquillità di avere al loro fianco un muro come Leandro. Il suo contratto con la Roma scadrà nel 2016. Il suo cartellino ora vale il doppio rispetto al 2012. Un anno fa Castan voleva andare via, nei prossimi mesi il d.s. Sabatini dovrà ridiscutere il suo contratto per preservarlo dagli attacchi delle big europee.

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