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  • Roma, chiamatelo pure ZaniOro... E non finirà sulle bancarelle di Pallotta

    Roma, chiamatelo pure ZaniOro... E non finirà sulle bancarelle di Pallotta

    • Paolo Franci

    E adesso, se volete, chiamatelo pure ZaniOro. Sì, l'Oro di Roma (sponda giallorossa, per carità), della Roma e di Di Francesco. E vai con i paragoni con questo e quell'eroe del passato. Pratica che io eviterò accuratamente.

    Perchè se c'è una cosa che porta sfiga è quando qualcuno ti affibbia quella frasetta lì: "Questo è il nuovo... lo ricorda in maniera impressionante", che sia roba di pallone, cinema o astrofisica. E allora, ad ogni accostamento imponente ZaniOro faccia gli scongiuri.

    Eppoi, c'è sta storia che bisogna tenerlo basso. Che ne deve mangiare di bistecche e pane duro. Tutto sacrosanto, tra l'altro l'ho scritto anche io sul “Quotidiano Nazionale” di oggi. Però come fai? Come si fa a tenere basso uno che gioca in quel modo?


    A guardarlo, ieri, c'era anche il Mancio, ct della Nazionale che per il giovin romanista letteralmente stravede. Zaniolo, Barella, Pellegrini, sono i suoi pupilli per una Nazionale che, per ora gioca nella sua proiezione futura dell'azzurro, ma presto, se manterranno questo livello, sarà sì proiettata, ma all'interno del rettangolo verde.

    Ma, come direbbe un caro amico dell'etere romano, “torniamo alla Roma”. E su ZaniOro, inutile starsene qui a descriverne le qualità e i lampi di classe, lo hanno già fatto abbondantemente ovunque ti giri e leggi. Meglio sperare che questo ragazzo sia, davvero, il futuro della Roma e della Nazionale. Già, il futuro della Roma. Però quanti ne abbiamo visti di “futuro della Roma” finiti sulle bancarelle di Pallotta? Ecco, stavolta no. Stavolta sarebbe un sacrilegio pensare di vendere questo ragazzo. Perchè uno così, uno in grado di trascinare la fantasia dei ragazzini, dei loro padri e dei loro nonni, qui a Roma mancava dai tempi di... “LUI”. No, “non se po' dì”, sarebbe sacrilegio, ma avete capito a chi mi riferisco no?

    Dai, scherzi a parte, quella di Zaniolo ricorda proprio la storia _ oh, non è un paragone eh, ma un'assonanza tra due destini simili - di Roberto Mancini al Bologna, quando componeva un trio dal futuro scintillante con Macina e Chiorri. Questi due erano considerati più forti del Mancio e come è andata a finire lo sappiamo. E Zaniolo, nell'affare Nainggolan, pareva quello messo nel pacchetto per fare pieno – soldi, Santon e lui, pur valutato un bel po' di quattrini eh -, anche se del ragazzo si dicevano cose preziose.

    Ma vai a immaginare che in pochi mesi si sarebbe preso tutto, la Roma e la Nazionale. Cioè, uno pensava che col Ninja l'Inter sarebbe decollata verso la Juve, che la Roma potesse sperare di risollevare Santon (e in parte c'è riuscita, solo in parte) ma vatti a immaginare che Zaniolo sarebbe diventato ZaniOro. E sì, chi l'avrebbe mai detto?


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