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  • Roma, City e quella promessa tradita: Mahrez-Leicester, guerra senza vincitori

    Roma, City e quella promessa tradita: Mahrez-Leicester, guerra senza vincitori

    • Federico Albrizio
    "Ci eravamo tanto amati". La storica conquista della Premier League e i fasti per l'approdo in Champions League sono ormai un lontano ricordo, la storia tra il Leicester e Riyad Mahrez si è consumata lentamente ed è arrivata ora agli ultimi tragici capitoli. La rottura tra il club e il suo leader tecnico è netta, una frattura resa pressoché insanabile dalla mancata apertura alla cessione da parte delle Foxes e dalla condotta dell'algerino: sciopero, dagli ultimi giorni di mercato Mahrez diserta allenamenti e partite in segno di protesta.

    ROMA, BARCELLONA E UNA PROMESSA TRADITA - Un'insoddisfazione, quella dell'ala mancina, che parte da lontano, più precisamente dalla scorsa estate: Monchi le ha provate tutte per portarlo a Roma e farne l'erede di Salah, ma i 37 milioni di euro messi sul piatto non sono bastati a convincere il Leicester a mollare la presa. Niente da fare anche per Chelsea e soprattutto Barcellona: intesa con le Foxes per oltre 50 milioni di euro, ritiro dell'Algeria abbandonato per effettuare le visite mediche e perfezionare il trasferimento (con tanto di comunicato ufficiale della federazione). Nulla da fare e primi segnali di insoddisfazione, placati con una promessa: in caso di offerta congrua da una big a gennaio, il giocatore sarebbe stato lasciato libero di partire. Animi placati, serenità ritrovata e rentimento convincente: a metà ottobre si sblocca, da lì mette a segno 8 gol e contribuisce alla risalita del Leicester, che dalle zone basse della classifica risale fino alla 7°-8° posizione. Con il ritorno ad alti livelli inevitabilmente tornano le sirene di mercato e puntuale negli ultimi giorni di gennaio arriva l'offerta: il Manchester City propone oltre 70 milioni di euro per regalarlo subito a Guardiola, ma anche stavolta il Leicester alza il muro e chiede 100 milioni. Tradotto: niente cessione. Al di là del fattore economico, il discorso prende anche aspetti tecnico-tattici: difficile trovare un sostituto adeguato in così poco tempo e i prossimi mesi saranno cruciali tra campionato e FA Cup per mantenere vive le residue speranze di accedere alla prossima Europa League.

    DIETROFRONT GUARDIOLA - Un'altra volta la partenza è solo sfiorata, Mahrez va su tutte le furie e sparisce: niente allenamenti, tre partite saltate tra Premier e coppa destinate ad aumentare. "Non sarà a disposizione per il match di sabato" spiega il tecnico Claude Puel, che prova a ricucire un rapporto ormai lacerato: "Spero che metta la testa a posto e torni a lavorare. E' la strada migliore per lui. E' un giocatore magnifico, ama i suoi compagni e il pallone. Spero possa tornare con la giusta motivazione. La cosa più importante per me è tenere Riyad, il club e i tifosi uniti". Un appello disperato. Anche sabato Mahrez darà forfait, proprio contro quel Manchester City che poteva essere la sua nuova casa e che ora sembra non volerlo più: gli ultimi spifferi dall'Inghilterra vogliono un Guardiola fortemente infastidito dalla condotta dell'algerino, considerato sì adatto dal punto di vista tecnico, ma non affidabile per un progetto come quello degli Sky Blues. E così, la guerra personale di Mahrez contro il Leicester rischia di diventare un boomerang non solo per il club (destinato a perdere Riyad a cifre nettamente più basse rispetto a quelle degli scorsi mesi), ma anche per lo stesso giocatore: lo sciopero muove sì il sindacato e l'opinione pubblica, ma spegne il mercato e allontana le big. Serve una tregua per il bene di tutti: Puel tende la mano, Mahrez e società raccoglieranno l'invito?

    @Albri_Fede90

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