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Roma, De Rossi: 'Sono figlio calcistico di Spalletti, nessun complimento quando si perde'
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Quanto hanno pesato i singoli episodi? "Tanto, facile mettere solo gli episodi negativi e affibbiarli a un calciatore. Gli episodi sono tutto, ma le partite si vincono tutti insieme. Nella ripresa abbiamo abbassato il livello del primo tempo. Se lo fai con Verona e Salernitana la vinci; se lo fai con l'Inter, è facile che la perdi. Ma tutti hanno fatto la loro partita, se abbiamo perso è perché siamo stati al di sotto dell'Inter, ma nemmeno tanto".
Il modulo.
"Abbiamo deciso di difendere a cinque, mettendoci a specchio per rispetto della forza dell'Inter, non volevamo dargli l'ampiezza che trovano con Lautaro o con il loro giro palla. Il rischio era la poca fisicità di Angeliño, ma volevamo sfruttare le sue doti in uscita. Sapevamo che avremmo dovuto fare una gara coraggiosa, in cui avremmo dovuto soffrire".
Cosa lascia questa sconfitta?
"E' una partita da analizzare, così come analizzeremo le scelte e il gioco., Io sono figlio calcistico di Spalletti, lui diceva nessun complimento per le sconfitte. L'Inter non ha rubato niente, poteva finire in pareggio guardando i dati. Se vogliamo competere al livello di questa squadra, dobbiamo diventare perfetti e analizzare la sconfitta. Se siamo contenti di perdere, la direzione è la mediocrità e non possiamo permettercelo".
Quale è il lato da migliorare?
"Negli spogliatoi forse non abbiamo toccato i tasti giusti, pensare di non soffrire con l'Inter è utopistico. Dovevamo fare legna nei momenti difficili, pressare il portatore di palla. Non abbiamo fatto bene la scalata sull'autogol, ci siamo trovati con Dybala che difendeva il cross".
L'Europa League è una priorità?
"Noi dobbiamo essere all'altezza di tutti, non siamo inferiori a nessuno. In Europa League ci sono formazioni importanti, ma noi lo siamo altrettanto. Ora l'obiettivo è battere il Feyenoord".