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  • Roma, focus mercato: Doni prigioniero dell'ingaggio

    Roma, focus mercato: Doni prigioniero dell'ingaggio

    • Valerio Nasetti

    Prigioniero dell'ingaggio. Il suo. E' la strana storia di Doni, portiere che cinque anni fa pagò di tasca propria la clausola rescissoria al Juventude pur di approdare alla Roma. Due anni d'assestamento: uno vissuto da protagonista, il quarto con un buco al ginocchio, il quinto da riserva a Julio Sergio. E' questa la parola discendente del ragazzone di Junidiai, alla ricerca ora di una squadra per il pronto riscatto. La Roma, infatti, gli ha fatto capire a chiare lettere che non rientra più nel progetto. Il contratto scade nel 2012, un netto da due milioni d'euro all'anno. Moltiplicato per due stagioni, vogliono dire otto milioni di euro lordi sulla casella delle uscite dell'As Roma. Una follia.

    Dall'altra parte, però, il brasiliano ha gusti sofisticati: vuole soltanto la Premier League. Quest'estate è finito pure sulla lista della spesa dell'Arsenal, ma poi non se n'è fatto più niente. Per il resto un abbocco del Milan (prima di puntare su Amelia) e qualche sondaggio dalla Turchia, fino ad arrivare alla richiesta ufficiale dell'Aek Atene di un prestito. La Roma ha risposto 'no', ma presto potrebbe rivedere le proprie intenzioni, anche perchè non riesce ad inserirlo nella trattativa per arrivare a Behrami. Il West Ham al momento chiede soltanto cash.

    La società giallorossa, dal canto proprio, invece ha fissato il prezzo per il suo cartellino: 4 milioni di euro, ma a queste cifre il numero di Daniele Pradè non squillerà mai. Tra cartellino ed ingaggio l'investimento sarebbe da quantificare intorno i quindici milioni di euro. Troppi per un portiere. Esagerati, addirittura, per un atleta che, dopo l'intervento al ginocchio subito ormai più di un anno fa, non è ancora riuscito a riprendersi.

    La partita, allora, si può chiudere entro il 31 agosto soltanto in due mosse, una da entrambe le parti: il brasiliano dovrà ridursi l'ingaggio, la Roma mollare un po' la presa sulla cessione definitiva e 'rischiare' accettando una formula che preveda il prestito con diritto di riscatto. Dal punto di vista del portiere sarà un rimettersi in gioco, una scommessa. Dall'altro sarà la sottolineatura in rosso di una scelta: quella di puntare su Julio Sergio, dando il benservito a chi pagò di tasca propria pur di vestire il giallorosso.

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