Roma-Friedkin, si fa o no? Dai dubbi del texano alla fretta di Pallotta, ecco la situazione
SCADENZE - Non c’è una deadline precisa anche perché Pallotta vuole ancora vendere la Roma e tornare ai suoi affari americani. Per cedere però c’è bisogno di un compratore. Friedkin, che vede allontanare nella capitale pure alcuni affari legati al turismo, allo stadio e alla Ryder Cup, sta meditando. L’intenzione di entrare sul mercato calcistico italiano ci sarebbe ancora ma va ponderata bene la situazione a pandemia finita. Gli effetti economici, infatti, potrebbero essere devastanti. Friedkin si domanda: conviene ancora? Di sicuro non alle cifre della precedente trattativa. Nel caso in cui le due parti dovessero (condizionale più che dovuto) al tavolo bisognerà ripartire da una base di 500 milioni. Il prossimo bilancio si chiuderà comunque in rosso e in futuro sarà probabilmente necessario un altro aumento di capitale dopo la completa sottoscrizione di quello in corso, per un massimo di 150 milioni, che serve a coprire le perdite del passato. Pallotta e soci dunque dovranno garantire liquidità in ogni caso. Quel che ormai sembra certo è che la prossima stagione sarà programmata (con taglio degli stipendi e ridimensionamento economico) dall'attuale dirigenza visto che l’affare con Friedkin difficilmente si chiuderebbe entro la fine dell’estate. Ma Pallotta, oltre alla Goldman Sachs, si guarda intorno anche di fronte a eventuali nuove offerte. Il rinnovato mercato calcistico potrebbe attrarre anche altri investitori stranieri magari convinti dai prezzi ribassati delle trattative.