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  • Roma, la grande fuga dall'Olimpico: tra divieti, multe e parcheggi impossibili

    Roma, la grande fuga dall'Olimpico: tra divieti, multe e parcheggi impossibili

    • Francesca Schito
    Anno 2016, l'anno della fuga dallo Stadio Olimpico. Un processo lento ma inesorabile, quello che sta allontanando sempre più tifosi romanisti (e laziali) dall'impianto capitolino. Un problema riconosciuto anche dal direttore generale giallorosso, Mauro Baldissoni, che in una lunga intervista rilasciata ai microfoni della radio ufficiale del club ha lanciato l'allarme. "Potremmo anche trasferirci in uno stadio più accessibile. Se vediamo che le difficoltà di fruibilità dello stadio Olimpico continuano e si riducono gli spettatori, forse dovremmo iniziare a considerare stadi diversi e più piccoli".

    MULTE A TAPPETO - Anche a causa degli ultimi correttivi introdotti per la stagione 2016-17, l'Olimpico si è trasformato in un terreno ideale per le multe ai danni dei tifosi: nei confronti di sostenitori di Roma, Lazio, Juventus e Udinese sono state infatti emesse 50 multe in occasione delle prime tre gare ufficiali disputate a Roma (Roma-Porto, Roma-Udinese, Lazio-Juventus). Sanzioni frutto dei rilevatori biometrici piazzati all'ingresso, provvedimento praticamente unico in Italia (sono presenti anche allo Juventus Stadium) insieme all'ormai celebre divisione delle curve, che ha portato i gruppi organizzati di Roma e Lazio a voler disertare i settori caldi del tifo. A spiegare la ragione delle multe è arrivato prontamente il comunicato della Questura: "I provvedimenti sono stati adottati in quanto i supporters occupavano, durante lo svolgimento dell’incontro, spazi riservati alle vie di fuga ed all’intervento dei soccorsi, determinando situazioni di pericolo per l’incolumità degli spettatori ove fosse stato necessario l’intervento di personale di sicurezza o di soccorso". Secca la replica di Baldissoni: "Nelle ultime partite non è successo niente, per cui quando abbiamo saputo delle multe ai tifosi ci siamo preoccupati. Siamo andati a chiedere in Questura e ci è stato risposto che non si trattava di cambio posto, ma di ostruzione delle vie di sicurezza. Ma non essendo quei settori esauriti noi non notiamo ostruzioni, per cui metteremo ancora più persone della società in curva per essere certi che non ci siano problemi".

    L'ULTIMO PROBLEMA: LA PIOGGIA - Tra tifosi in rotta con le istituzioni per le misure prese "ad hoc" e uno stadio oggettivamente inadatto al calcio - diventa pressoché impossibile seguire la partita da curve e distinti a causa delle vetrate e della distanza dal campo -, spuntano anche due problemi non da poco. Il primo riguarda i parcheggi: con la nuova riforma della mobilità nei dintorni dello stadio, ritenuto obiettivo sensibile anche in ottica anti-terrorismo, è diventato praticamente un miraggio l'idea di poter parcheggiare entro 2 chilometri dagli ingressi, senza peraltro l'istituzione di navette in grado di muovere i tifosi (specialmente quelli più anziani) da aree di raccolta all'Olimpico. Contro la Sampdoria, mentre il terreno di gioco mostrava tutti i suoi pregi con un drenaggio oggettivamente straordinario, i tifosi delle curve hanno infine riscontrato il problema meno atteso: la pioggia ha allagato ogni settore dello stadio (tribuna stampa compresa), creando dei piccoli torrenti improvvisati sugli scalini. Andare allo stadio, a Roma, ha sempre più il sapore dell'impresa. E la gente finisce per abbandonare il proprio amore calcistico.

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