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  • Roma:| La favola di Greco

    Roma:| La favola di Greco

    • V.N.

    Sette maggio del 2006, penultima di campionato, Roma-Treviso 1-0, rete di Tommasi. A un minuto dalla fine, Luciano Spalletti toglie dal campo Taddei e manda dentro Leandro Greco, alla seconda presenza assoluta in serie A dopo l'esordio avvenuto l'8 maggio dell'anno prima, Parma-Roma 2-1. Milleseicentoquarantacinque giorni dopo quella manciata di secondi contro il Treviso, Greco, 24 anni, ieri è tornato a indossare in campionato la maglia della sua adorata Roma. E ha incantato tutti, fornendo una prestazione - tutto considerato - strepitosa, che ha sorpreso i tifosi e anche i dirigenti giallorossi.

    Un mix di tecnica, personalità e senso tattico, con nessuna emozione, nell'appuntamento più delicato per un romano, romanista e esordiente nel derby. E' entrato in campo (al posto di Menez) senza paura, pochi minuti dopo era già andato in gol (annullato) giocando con il passo del veterano al suo millesimo confronto di serie A. Una rivelazione, che ha costretto anche Totti a fargli i complimenti. Nonostante il gol realizzato mercoledì passato a Basilea, Greco non si aspettava di giocare contro la Lazio tanto è vero che all'Olimpico non c'era nessun suo familiare. Nessuno.

    La moglie Francesca e il figlio Gabriele erano a casa, davanti alla tv, 'e il mio primo pensiero adesso va a loro', le sue parole nel post partita. 'Ho lavorato tanto e ora mi sto togliendo qualche soddisfazione. Sono sempre stato consapevole che qui ci sono tantissimi campioni, ma ero tranquillo prima e lo sono anche adesso. Ma c'è ancora tanto da lavorare e spero di avere un'opportunità in più. Giocare, e bene, ti aiuta ad inserirti nel gruppo. So che le cose devono migliorare e che devo ancora lavorare tanto. Non mi sono emozionato perchè ho già giocato in piazze calde come Verona e Pisa. Anche se non hanno niente a che fare con il derby...'.

    Dopo il fischio finale di Morganti, Greco si è beccato la stretta di mano di Edy Reja, l'allenatore della Lazio, e mille abbracci da parte di De Rossi, il suo capitano di giornata. 'Daniele è un grande campione, nonostante questo è umile. E' un ragazzo speciale, lo ringrazio come ringrazio tutti. Questo gruppo non lascia indietro nessuno, devo ringraziare tutti se ho giocato in questa maniera'. Infine, come avrebbe fatto qualsiasi tifoso di San Basilio, il suo quartiere, è volato sotto la Sud per fare festa con la propria gente, 'perchè io sono della Roma'. In tutti i sensi.

    (Il Messaggero)

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