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  • Roma, le pagelle di CM: Dzeko 'bello in maschera', Zaniolo is back

    Roma, le pagelle di CM: Dzeko 'bello in maschera', Zaniolo is back

    • Francesco Balzani
    Roma-Milan 2-1 

    Pau Lopez 6: Nel primo tempo si distende su un tiro da fuori Calhanoglu e su una botta centrale di Suso. Ordinaria amministrazione. Nella ripresa le pratiche sulla scrivania sembrano diminuire, ma quando meno te lo aspetti arriva il tiro di Hernandez che lo coglie di sorpresa. Anche a causa della deviazione di Smalling. Nel finale usa tonsille a profusione, e prova qualche brivido di troppo. 

    Spinazzola 6,5: Scalza Florenzi dall’ambiguo ruolo di terzino tutto fare forse in via definitiva e spazza via al 15’ un incursione di Calhanoglu che poteva far male. In fase difensiva nel primo tempo non abbassa mai lo sguardo anche se deve ridurre le discese per favorire quelle di Kolarov dall’altra parte. L’unico dubbio è legato alle sue condizioni fisiche, ma se sta bene deve fare il titolare. Quando sta bene… (32’st Cetin: esordio di fuoco per il turco. Primo tocco di personalità con un dribbling su Leao)

    Fazio 6: Rischia di prendersi il +1 al Fantacalcio per un assist involontario a Suso e “prova” a tenere il gioco Leao. Si riscatta alla mezz’ora quando per due volta sbarra la strada in area piccola al Milan con due interventi provvidenziali. Insomma il solito menù del Comandante: gioie e dolori. E un bella pacca sulle spalle a Smalling. Ma stasera c’è da esultare.  


    Smalling 6,5: Treccia al vento e sguardo attento, sembra Spirit il cavallo selvaggio della Disney. L’impatto con Leao al 45’ è sottolineato dal boato dell’Olimpico, quello col calcio italiano (per un inglese roba rara) è stato fin qui quasi perfetto.  Nella ripresa prova a spaccare la porta con una capocciata alla Mario Brega. Sfortunato quando devia in porta il tiro di Hernandez, ma non è assolutamente tra i colpevoli. Vegan Power.  

    Kolarov 6,5: Cerca di tenere Suso lontano dalla zona tiro, e ci riesce per la maggior tempo del tempo. A differenza delle ultime uscite, però, il serbo decide di infilarsi la giacca di pelle e di andare a fare una visita ai creditori. Un pericolo costante, anche se spesso l’ultimo passaggio non è quello giusto. Sfiora il consueto gol da calcio piazzato, ma in occasione del gol del Milan poteva stare più attento. Finale a lingua di fuori ma toglie dal piede di Piatek il pallone del potenziale 2-2. Vale quasi un gol.  

    Mancini 6,5: Bisogna avere un’intelligenza superiore alla norma per interpretare in quel modo il doppio ruolo come faceva (anche se all’opposto) Mascherano o come ha fatto negli ultimi mesi De Rossi. A tutto questo lavoro di mimetismo si aggiunge l’assist per Dzeko. Questo Mancio cresce bene anche se nella ripresa accusa una comprensibile stanchezza. Mezzo voto in meno per quell’errore di testa a porta spalancata. 

    Veretout 6,5: Gestisce il traffico di una domenica sera, e quindi senza particolari inconvenienti. Ma lo fa senza sbagliare un fischio, senza concedere irregolarità proprio contro quel Milan che tanto lo aveva cercato in estate. Vista l’apatia di Biglia e gli errori di Kessie avrebbe fatto comodo ai rossoneri. Ora se lo gode Fonseca, e se lo tiene stretto visto che l’unico centrocampista di ruolo rimasto a disposizione. Nella ripresa, quando aumenta il traffico, è bravo a mantenere la calma. 

    Zaniolo 7: Gioventù e irruenza fanno spesso coppia. Ed è pure giusto così. L’importante, però, è trasformare quel senso di onnipotenza in gioie e piaceri. Sotto gli occhi di Totti, Nicolò si fa notare per la prima volta al 37’ con sinistro  da fuori che impegna Donnarumma poi con una corsa pazza delle sue sul finire del primo tempo. Poca roba. Così nella ripresa, proprio in quella porta in cui Totti bucò Seba Rossi oltre vent’anni fa, arriva il primo gol stagionale in campionato. Un gol che pesa tantissimo. (38’st Santon ng)

    Pastore 7: Fisico e stile da giocatore di tennis, non necessariamente in senso critico. Bella voleè al 17’ quando sfiora il palo, si ripete qualche minuto dopo ma la palla va ancora oltre la linea. Alla mezz’ora si prende applausi per un’incursione Flaco 1.0, poi trova i guantoni di Donnarumma. E’ vivo, partecipa al gioco. La maggiore fiducia (condizionata dagli infortunati) gli sta regalando una fase inaspettata. Ancora poco per giustificare quello stipendio da top player. Nel secondo set regge. 

    Perotti 6,5: Spostate le lancette, finalmente è arrivata pure l’ora del Monito che riscende in campo dal 1’ dopo mesi di assenza forzata. Parte con un tackle in ripiegamento e con un’intesa mai perduta con Dzeko. Cerca anche di regalare un sorriso all’amico Pastore che però spreca due assist d’oro. Nella ripresa provoca il giallo di Musacchio e resta una spina del fianco per la difesa rossonera. In una parola sola: incisivo. Ora si conservi a lungo perché alla Roma questo Perotti serve assai. (8’st Antonucci 6: entra morbido, poi tira fuori le unghie. Diciamo che la voglia c’è, il resto andrebbe ancora approfondito)

    Dzeko 7,5: Terzo ballo in maschera alla ricerca del bacio con la porta, ma prima si scontra con mezza difesa del Milan (soprattutto con Musacchio) per far capire che non si tratta di una serata cortese. La visibilità resta ridotta, ma il fiuto è quello del bomber di razza. Che lo porta al 37’ proprio là dove un attaccante deve stare. A schiacciare di testa un assist volante di Mancini. E a far urlare la Sud. Bravo pure a rubare quel pallone che Zaniolo spedisce in fondo al sacco. 

    Fonseca 7:  Dopo il furto di giovedì voleva vedere una Roma all’arrabbiata.  Accontentato, anche se nel primo tempo la noia rischia di farla sempre da protagonista. Dopo il gol di Dzeko però risale in cattedra la consapevolezza. Quella, se non altro, di essere superiore a questo Milan.  Pure la reazione dopo il pareggio rossonero fa ben sperare. Funziona ancora la mossa Mancini, e Pastore ripaga della fiducia. Per ora va bene così, e ora la zona Champions dista un punto. 

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