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  • Liverpool-Roma, le pagelle: Wijnaldum cambia la partita, Manolas e Juan Jesus in bambola, si salva Nainggolan

    Liverpool-Roma, le pagelle: Wijnaldum cambia la partita, Manolas e Juan Jesus in bambola, si salva Nainggolan

    • Francesco Balzani
    Liverpool-Roma 5-2

    ROMA

    ALISSON 5,5 - Intiepidisce i guanti su due tiri centrali di Salah e Henderson, li scalda sull’ex Salah dopo mezz’ora. Poi, sul tiro magico di Momo, può solo concedere qualche scatto ai fotografi non riuscendo nemmeno a sfiorare il pallone finito sotto l’incrocio. E’ l’inizio dell’incubo: gli sbucano da tutte le parti e ne prende altri quattro senza poter opporre resistenza. 

    FAZIO 5 - Alza bavero e cappello quando porta i suoi carri armati oltre la propria area di rigore, ma non pensate che trascuri la trincea. Sa di non poter competere in corsa con Firmino e Mané, così usa le sue armi migliori: senso della posizione, fisico e anticipo. Bastano solo per arginare momentaneamente il maremoto rosso. Nella ripresa gli stracciano le vesti di Comandante, e lui resta nudo e imbarazzato.  

    MANOLAS 4 - Let it be, nel senso che lascia tutto al caso. Nel primo tempo mette le cuffie e ascolta i lenti dei Beatles. Pare addormentato, frastornato. Concede quell’attimo di respiro di troppo a Salah. E’ come lasciare lo spazio di pensare a un cobra incantatore. Il morso è letale, ma già nei minuti precedenti il greco aveva mostrato qualche disattenzione. Al 28’, per esempio, esce male a centrocampo e apre la breccia a Mané poi si fa rubare palla da Firmino davanti l’area. Poi l’altro pasticcio quando anziché fermare Firmino con le cattive, se lo guarda quasi ammirato. L’atteggiamento non cambia nella ripresa. Kostas, ma che diavolo ti è successo? 

    JUAN JESUS 4 - Salah è uno che farebbe sbagliare pure il miglior Baresi. Juan mostra qualche impaccio iniziale anche quando le cose sembravano andare bene. Quando poi Salah e Firmino decidono di fare sul serio, lui va in bambola. Momo lo fa diventare piccolo, piccolo. Firmino gli dà lezione di samba. La notte col Barcellona è solo un lontano ricordo.
    (66’ PEROTTI 6,5 - Mossa tardiva, troppo tardiva. Allunga la squadra, crea scompiglio e segna il rigore della speranza). 

    FLORENZI 4,5 - Al 40’ toglie la miccia dai piedi di Mané, ma è l’unico momento in cui fa valere le sue doti da terzino. Dalle sue parti si passa che è un piacere. Prima dell’assalto Reds aveva tramato qualche bella strategia con Nainggolan e Dzeko. Nella ripresa nemmeno si affaccia al balcone per capire se la guerra è finita. Deludente? E’ un eufemismo.  

    STROOTMAN 5,5 - Prova a piazzare un gancio micidiale dopo due minuti, ma è troppo morbido il morso di King Kevin. Poi il cannibale annusa la paura del centrocampo del Liverpool e mantiene alta la guardia romanista. E’ solo un’impressione. Perché quando i leoni del Liverpool si svegliano pure lui è costretto alla fuga.  Firmino lo sovrasta di testa per il 5-0. 

    DE ROSSI 5 - Daniele parte con la voglia di tenere lontano lo Yellow Submarine del Liverpool. Toglie la visuale a Henderson e, quando il Liverpool decide di intasare l’area romanista, lui indossa il kimono. Peccato però che gli avversari siano troppi, e nemmeno la sua esperienza riesce a fermare la scarica di pugni che lo manda al tappeto. Una delle sue notti più tristi.
    (66’ GONALONS 5 - Non cambia nulla, o quasi).

    KOLAROV 4,5 - Al 18’ gamba ferma e bomba secca che prima scheggia le mani di Karius, poi fa tremare la traversa e fa cadere qualche birra sugli spalti. E’ l’unico bel ricordo di una trasferta da cancellare. In fase di copertura va in affanno nei 15’ terribili del Liverpool nel primo tempo e dall’ennesima palla persa arriva l’azione che porta al gol di Salah. Lascia metri e metri di erba pure in occasione del 3-0 nato però in fuorigioco. La sua fascia è un libero sfogo per gli assalti del Liverpool. 

    NAINGGOLAN 6,5 - Vede la Kop, e si tatua in testa il loro motto mettendolo al servizio della squadra. Nessuno è mai solo, al fianco del Ninja. Non solo sciabolate e pressing però. Radja prova a togliere l’ansia dei compagni arieggiando una stanza con tutte le tapparelle abbassate. E’ l’unico a provare a dare un senso alla trasferta di Liverpool.  Pure l’assist per Dzeko e un rigore procurato. Da soli però non si può fare una rivoluzione.  

    UNDER 4 - Cencio ad Anfield, sembra il titolo di un film italiano anni ’80. La pellicola del turco però fa poco sorridere. Impacciato, poco reattivo quando c’è da creare profondità. Fallisce totalmente la sua più grande occasione europea. Avrà tempo per rifarsi, ma stasera non c’è trippa per turchi.
    (1’st SCHICK 5,5 - Un bel colpo di testa, e qualche bel movimento. Meglio del turco, ma non di Salah che è costato come lui). 

    DZEKO 6 - Dodicesimo confronto con i Reds, una delle sue bestie nere. Al 35’ perde il pallone che permette all’amico di Salah di siglare il gol dell’ex e nel primo tempo in fase offensivo si limita a qualche manovra (poco) pericolosa. Poi diventa più invisibile di un dipendente pubblico in un giorno d’agosto fino al bagliore nel finale. Un gol che regala un piccolo alito di speranza, il settimo in Champions quest’anno. Prova l’ottava bellezza da fuori, ma sfiora la traversa. 

    DI FRANCESCO 4,5 - Compatta in difesa, a faccia alta dal centrocampo su. La Roma è corta, dura, precisa. Ma dura solo venti minuti. Poi va in difficoltà contro le rapide del Liverpool, e capisce la differenza tra un Salah e un Under. Ripropone la difesa a tre, ma a ben vedere poteva essere più efficace il vecchio modulo. E ci mette oltre un’ora per capirlo. La Roma diventa lunga, molle, prevedibile. Per oltre un’ora. Poi le cose cambiano. Remuntada al ritorno?


    LIVERPOOL

    KARIUS 6 - Per poco non si manda in porta da solo il pallone calciato da Kolarov. Poi si prende oltre un’ora di libera uscita. Nessuno lo impegna, poi però la Roma si sveglia e lui osserva solo i gol di Dzeko e Perotti. 

    ALEXANDRE-ARNOLD 7 - Terzino, ma pure ala e incontrista quando c’è da tamponare su Strootman e Nainggolan. Aumenta il numero di giri di una fascia che in pochi riusciranno a sovrastare. Nel finale, quando la Roma cambia modulo, fa passi indietro non sempre calibrati. 

    VAN DIJK 6,5 - Pagato a peso d’oro, stasera fa capire perché. Prende la targa di Dzeko e non gli concede mai parcheggio. Di testa e di piede, difensore completissimo. Si rilassa troppo nel finale ed Edin trova finalmente il posto giusto.  

    LOVREN 6 - Non soffre la velocità di Under e si permette pure di cogliere una traversa da urlo a fine primo tempo. Nella ripresa serra ancora di più la mascella e strappa ogni speranza di gol all’attacco romanista. Si perde però Dzeko sul gol del 5-1, un errore grave. 

    ROBERTSON 6,5 - Cancella il nome di Florenzi e tiene alto lo sguardo respirando un dolce profumo di finale. Straripante quanto basta, nemmeno suda più di tanto. 

    OXLADE-CHAMBERLAIN s.v. - Si contorce dopo 15 minuti dopo uno scontro con Kolarov, si teme per il tendine rotuleo. Nel quarto d’ora a disposizione fa vedere qualche buon movimento e poco più. (17’pt WIJNALDUM 8 - E’ l’arma che non t’aspetti. L’olandese, che fu a un passo dalla Roma, porta imprevedibilità e furore a centrocampo aprendo spazi e cercando pure la conclusione in porta. Decisivo).

    HENDERSON 7 - Prova da capitano, prova da veterano anche se ha solo 27 anni. Dopo un po’ di sofferenza iniziale, tiene vivo il confronto con Nainggolan. Per nulla facile. 

    MILNER 7 - Concreto, fisico ma pure tanto talento. L’ex City pare aver trovato la sua consacrazione dopo anni in chiaroscuro. Osserva con attenzione la lavagnetta di Klopp e non sbaglia un colpo rifilando pure un paio di calcioni dei suoi.  Abbassa la guardia negli ultimi 10’. 

    SALAH 9,5 - Il grande ex, il grande incubo. La fase Rem inizia dopo appena 5 minuti, quando serve a Firmino un bel pallone. Ma la vera sudata che ti blocca la digestione avviene a fine primo tempo: prima il tiro a giro imparabile, poi il dolce pallonetto. Lui non esulta, ma quanti rimpianti. Manca l’assist? Non c’è problema: parte in fuorigioco e mette sui piedi di Mané il 3-0. Scarpa (e pallone?) d’oro non sono un miraggio. Esce lui e il Liverpool ne risente.
    (75’ INGS 5,5 - Ammoscia il reparto).  

    FIRMINO 9 - Scivola un brivido sulla schiena di tutta Roma quando dopo 5 minuti sfiora il secondo palo da posizione quasi impossibile. La qualità del brasiliano è pura, limpida. I suoi movimenti fanno nascere arcobaleni e provocano tempeste portando Salah al raddoppio e il Liverpool sopra le nuvole. Non si accontenta e segna pure due gol. Boom.  

    MANE' 8 - La prima sbandierata da F1 arriva dopo mezz’ora ma la mira è leggermente alta. La gara però è appena iniziata, e il Lewis Hamilton del Liverpool di certo non molla il volante e mette il suo nome su un Gran Premio da urlo. E’ un’ira di Dio. 

    KLOPP 8 - Un capolavoro, ma forse così facile non se lo aspettava nemmeno lui. La Roma parte bene prendendo campo, poi esce fuori la furia Reds. Ora è il favorito per  la Champions, la sua squadra ha forza fisica, velocità, senso tattico. Però qualche volta si perde, e nel finale prende due gol pesanti. 
     

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