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  • Roma, le pagelle di CM: Veretout, che blackout. Zaniolo troppo frettoloso
Roma, le pagelle di CM: Veretout, che blackout. Zaniolo troppo frettoloso

Roma, le pagelle di CM: Veretout, che blackout. Zaniolo troppo frettoloso

Roma-Atalanta 0-2

Pau Lopez 5
: Presa da fotografi su Gomez e poco altro nel primo tempo come avviene ormai da diverse partite. Gestisce il lavoro difensivo pure nella ripresa quando è chiamato a un paio di uscite basse per frenare la corsa di Papu e compagni. Sul gol di Zapata prova a opporre resistenza ma è come fermare un’onda anomala con una tavoletta da nuoto. Sullo 0-2 però esce a cercare i moscerini dell’Olimpico permettendo il gol che chiude i giochi. 

Spinazzola 6,5: Fronte alta, petto in fuori e portamento da terzino moderno che serviva da un pezzo. Come tutti i terzini moderni ha il pregio di diventare spesso un’arma in più in attacco (vedi discesa al 15’) ma pure il difetto di prestare il fianco. Tant’è che offre il meglio quando va sulla sinistra a fare il quinto di centrocampo. Era il migliore dei suoi, esce per ragioni fisiche. E forse tattiche. (10’st Juan Jesus 4,5: sarà un caso o forse no: quando entra il brasiliano la difesa della Roma frana sotto i colpi dell’Atalanta. Zapata lo riporta sulla terra con due giocate)

Smalling 6,5: Yes, Chris can. Il gigante di Greenwich impatta bene col calcio italiano e per poco non bagna l’esordio col gol. Scoppiettanti i recuperi su Gomez che confermano quella fama di giocatore grosso ma veloce e con ottimo senso della posizione. Nulla può quando Zapata spacca la porta, ma dei tre inediti dietro è quello che regala meno incertezze. In tempi di Brexit ci prendiamo volentieri certi prodotti inglesi. 

Fazio 5: Spezza l’antipasto di Ilicic con una chiusura da applausi dopo pochi minuti, ma sul finale di primo tempo regala qualche leggerezza di troppo. La velocità di Gomez fa male, come di consueto, e nella coppia con Smalling sembra lui il nuovo arrivato.  La difesa di Fonseca finisce piano piano per schiacciarsi, e in quelle condizioni l’argentino soffre da matti. (30’st Kalinic 5,5: dopo una manciata di minuti ha il pallone buono ma Gollini gli sbarra la strada della gioia)

Kolarov 6: Alla sua età alcuni attori si accontentano di girare remake in stile Rambo. Il serbo, invece, ha deciso di seguire l’esempio di Clint Eastwood reinventandosi e a tratti migliorandosi. Primo tempo di grande intensità, ripresa più attenta pure perché l’Atalanta non molla di un centimetro. Nel finale finisce a giocare più nella difesa a 5 che in avanti, segno del crollo della squadra. E forse anche della stanchezza accumulata.   

Veretout 5: A Bologna si era preso le copertine, oggi si prende il fondo pagina per un errore irreale che permette a Gomez di far partire l’azione del gol atalantino. Freuler gli si incolla al numero 21, ne nasce un duello di strategia militare che impoverisce il primo tempo di contenuti estetici. Nella ripresa prova a sganciarsi ma sono pochi gli angoli di campo dove poter alzare il bavero. 

Cristante 5,5: Bryan il coraggioso si ritrova contro la squadra che l’ha lanciato, ma qualche eccesso di sicurezza rischia di fargli fare brutta figura come al 40’ quando si perde Malinovsky. Nella ripresa il coraggio sparisce sotto i colpi di De Roon e compagni e la risalita diventa una camminata nella sabbia bagnata. 

Florenzi 5,5: Rimette la tuta comoda, quella da esterno alto. Ma solo per qualche minuto visto che finisce in breve tempo nella terra di mezzo. Passa il primo tempo con lo stesso spirito con la quale si affronta una serie tv su Netflix in seconda serata. Poi si sveglia parzialmente, ma viene risbattuto all’indietro dalle cavalcate di Castagne e Gomez. Anonimo, a parte una discesa nel finale. 

Pellegrini 6: Ha lasciato definitivamente la Panda per riprendere in mano il volante della cabrio da trequarti. I risultati sono eclatanti. Lorenzo va, ciuffo al vento e col coraggio di chi sa impostare il dominio del gioco e non solo gestire. Un Giuseppe Giannini 2.0. Gli manca quello che nel calcio moderno un trequartista deve avere: la capacità di crearsi occasioni da gol anche per sé stesso. 

Zaniolo 5: Non le ha giocate tutte, eppure è già in diffida. Segnale che l’irruenza è tanta, e a volte andrebbe gestita meglio. Anche in occasione delle ripartenze palla al piede. Errori di gioventù che vanno corretti. Niccolò non lascia il segno in un primo tempo passato a trovare la giusta posizione in un assetto quasi inedito. Poi ha la possibilità di ribaltare match e valutazione dopo una gran volata, ma ignora i compagni al centro divorandosi il vantaggio. E’ tempo di crescere. Con la squadra. (20’st Mkhitaryan 5: non incide risultando più molle di Zaniolo e meno incisivo di Dzeko)

Dzeko 5,5: Gli ex romanisti Toloi e Kjaer lo stringono in una morsa, ma Edin sa come scrollarsi di dosso certi grattacapi. Alla mezz’ora solo la manona di Gollini gli nega il gol dell’uno a zero. Poi una parentesi di parziale apatia fino a quello che poteva essere e non è stato perché Zaniolo tiene la testa bassa al momento giusto. Finale di sofferenza passato più ad assistere i compagni che a cercare il gol da estasi. 

Fonseca 5: Paulo l’italiano stupisce ancora mischiando le carte e proponendo tre moduli in uno. Forse esagerando perché la Roma mantiene equilibrio ma si impoverisce di idee offensive.  Nella ripresa ancora cambiamenti e una voglia di stupire che poteva essere evitata. Va bene studiare l’avversario, ma occorre mantenere un copione fermo. Gasperini lo manda ko. Sconfitta che fa riflettere.

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