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  • Roma, le pagelle di CM: Veretout combatte ovunque. Zaniolo, di perla in perla

    Roma, le pagelle di CM: Veretout combatte ovunque. Zaniolo, di perla in perla

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    Roma-Napoli 2-1

    Pau Lopez 6:
    Presa plastica dopo 5 minuti su un corner tutt’altro che telefonato, poi si ripete su Callejon alla distanza ma i primi applausi convinti li prende al 34’ quando sul primo palo toglie il sorriso sulla faccia di Insigne. E’ l’inizio dell’assalto del Napoli che si scontra su pali e avversari. Questo Pau è pure fortunato. Nella ripresa nulla può su Milik da due passi.

    Spinazzola 6,5: E’ lui il terzino destro della Roma, è lui a mettere sui piedi di Zaniolo il pallone del vantaggio. In fase di spinta Leonardo è inappuntabile, ma quando c’è da ripiegare incontra qualche difficoltà di posizionamento soprattutto quando Mertens decide di alzarsi finalmente dal letto. Lo patisce un po’, e pure nel finale potrebbe regalarsi qualche discesa in meno.

    Cetin 5,5: Dai tocca a te. Il turco sembra uno di quegli attori giovani e promettenti di teatro che viene chiamato a sostituire l’attore principale proprio nella serata di apertura. Un esordio bollente per Mert dopo le positive apparizioni con Milan e Udinese. Paga l’inesperienza nella seconda parte di primo tempo quando Mertens lo beffa in un paio di occasioni. Nella ripresa fa valere il fisico, ma in occasione del gol del Napoli sbaglia l’intervento. Conclude una giornata durissima con l’espulsione per un fallo su Llorente.

    Smalling 7: Il tentacolo del Kraken arriva dove non pensi mai. Al 28’ salva un gol praticamente fatto che avrebbe rimesso in piedi il Napoli.  Su Insigne ha qualche difficoltà, poi quando Milik decide di fare sul serio l’inglese ha i primi segnali di insofferenza. La traversa colpita di testa ce l’ha sulla coscienza a metà con Kolarov. Piccoli ostacoli verso un traguardo che taglia a petto in fuori e trecce al vento. Vola Spirit.
    Kolarov 6: Non riposa mai, ma l’adrenalina resta ad alti livelli pure nella sfida con Callejon. E scoppia al 23’ quando brucia le mani di Meret. Forse però la stanchezza si fa sentire al 26’ quando ancora una volta il giovane e bravo portiere del Napoli dice no su rigore a uno dei massimi specialisti italiani. Un errore che demoralizza un po’ Kolarov tanto che il Napoli decide di attaccare solo da quella parte. Nella ripresa lascia il compito a Veretout mostrando un’umiltà inaspettata.

    Mancini 7,5: Nuova proiezione del cinema d’avanguardia di Gianluca Mancini regista nel nuovo 4-1-4-1 di Fonseca. Parte con un recupero palla da centrocampista datato poi diventa addirittura trequartista alla Roberto con un assist al bacio per Pastore che spreca. Il film stavolta è davvero da oscar, la perla arriva in occasione del gol di Zaniolo quando vede Spinazzola libero da oltre 40 metri. Personalità da vendere, una sorpresa autentica.

    Veretout 8: Dopo il Milan (rifiutato in estate) si fa rimpiangere pure dal Napoli (rifiutato un anno fa). Parte con un passaggio sanguinoso salvo rifarsi con un taglio di testa che mette fuori tempo Callejon al 10’. Il francese della Loira combatte come sempre ma quando il centrocampo del Napoli fa sul serio viene risucchiato e a differenza di Mancini non riesce a riemergere. La personalità però è innata, e la tira fuori quando va a calciare un pallone zuppo di sospiri e pioggia. Un rigore d’oro per la Champions e un lavoro straordinario nel finale quando mura mezzo Napoli.

    Zaniolo 8: Il suono di quel mare che vi ricorda l’infanzia, l’odore forte che non potete dimenticare. Ci sono elementi netti nella vita che rendono alcune cose più indimenticabili di altre. Il modo di toccare il pallone di Nicolò ricorda quelle cose, appartiene a quel tipo di calciatori destinati a fare la storia come un tempo Totti, Cassano o Del Piero. Si era perso l’anno scorso Zaniolo nella marea di troppi complimenti e in qualche scivolone social. Oggi è tornato a risplendere: 4° gol di fila, e che gol. Poi sbaglia la doppietta al 37’ quando spara alto. Ripresa di sacrificio. (35’st Under 6: torna dopo mesi di assenza ma non sembra. Entra col piglio giusto alimentando belle speranze per il futuro)

    Pastore 7,5: El Flaco domina di nuovo la scena. Dopo aver trovato vita facile con Biglia e Jajalo, si ritrova una commissione d’esame decisamente più impegnativa contro Zielinski che fa sentire i muscoli a tutto campo. Dopo 10 minuti può spiccare il volo davanti a Meret ma va troppo alto. Sparisce per una mezz’ora per riemergere tra le pozzanghere a inizio secondo tempo quando si va a prendere pure il secondo rigore. Da quel momento in poi vedere le giocate dell’argentino  è come ascoltare i versi di Catullo. Preziosissimo anche in fase di recupero palla. Esce sotto una pioggia di baci. (44’st Santon ng)

    Kluivert 7: Fonseca lo preferisce a Perotti, Justin prova subito a dargli ragione con un fendente che sfiora il palo e fa trasecolare l’Olimpico. Poi si mette a girare col motorino tra le gambe dei due giganti del Napoli invertendosi spesso con Dzeko. Sbaglia l’ultimo pensiero come a inizio ripresa quando dopo un doppio dribbling scivola alla conclusione.  Al 60’ coglie in pieno la traversa a termine di un’azione da sogno. (31’st Perotti 6: meno serpentine, più essenzialità in un momento duro)

    Dzeko 6: Caro amico ti sfido, dice Edin a Manolas. Ne nasce un duello d’altri campionati con il bosniaco chiamato spesso a invertirsi con Kluivert. Verso fine primo tempo, ad Halloween abbondantemente finito, si strappa via la maschera. Prestazione dura, difficile, antipatica. Ma Edin ha il caratteraccio giusto. Quello che lo porta a chiamare la curva Sud durante la sospensione.

    Fonseca 7,5: Paulo mette il primo palmo di mano nella hall of fame del campionato italiano. Un capolavoro tattico nella prima mezz’ora nonostante le assenze e una rosa ridotta, dopo il rigore sbagliato di Kolarov però il contraccolpo psicologico accusato è esagerato. Il portoghese ricarica tutti negli spogliatoi e nella ripresa mostra a tutta Italia una Roma gagliarda, bella, a tratti esaltante.   

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