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  • Roma, Marquinho:| 'Io sono pronto'
Roma, Marquinho:| 'Io sono pronto'

Roma, Marquinho:| 'Io sono pronto'

 

La Roma ci crede, lo si nota dalle facce. La comitiva giallorossa è partita per Bergamo con due obiettivi: sfatare il tabù trasferta, dove non vince dal 21 dicembre, e dare un segnale forte alle altre pretendenti al terzo posto, quello che vale l’ingresso ai preliminari della prossima Champions League. L’altalenanza dei risultati giallorossi è data proprio dal rendimento esterno: fuori casa sono arrivate 6 delle 8 sconfitte in campionato. Concentrazione quindi. Ma anche serenità. Perché ciò che emerge dal viaggio per Bergamo è che il gruppo giallorosso sia compatto e, visto che formato datanti ragazzi giovani, anche in grado di trovare il tempo per scherzare. Anche perché il primo è il ds Walter Sabatini, che prende in giro Osvaldo, mostrando soddisfazione per il fatto che i lunghi capelli non siano più raccolti nella «cipolla». 


ATTESA - Da solo, appoggiato a una colonna dell’aroporto di Fiumicino, c’è Marquinho. Il brasiliano sta bruciando le tappe nel processo di ambientamento, tanto che in molti ne prevedono l’utilizzo anche a Bergamo, dopo i dieci minuti con tanto di gol sfiorato contro il Parma. Il brasiliano ha tutto, oltre che le caratteristiche tecniche, per far parte del gruppo. Per esempio un sorriso candido e coinvolgente.  «Sto bene, grazie, benissimo, sono contento di essere della Roma» risponde in un mix di italiano e brasiliano. Da lui si cercano conferme. Giochi?.  «Non lo so, solo il mister lo sa, è lui che decide e fino all’ultimo non ce lo dice» . E bravo Marquinho, che ha 
Clima goliardico tra i giocatori con Lamela, Borini e Pjanic che danno fastidio un po’ a tuttiimparato in fretta una delle prime regole. La sensazione è che Luis Enrique possa decidere ancora di mandarlo in campo a gara in corso. Ieri il tecnico ha detto che  «Marquinho è cresciuto tanto dal punto di vista atletico» . 

INCROCI - La squadra avanza verso il gate B3. Il più richiesto di tutti è Daniele De Rossi, preso d’assalto da telefonini in versione macchina fotografica o videocamera. Ma anche dai più classici foglietto e penna per l’autografo che ormai, nell’era del digitale, ha un sapore antico. Di passaggio nella stessa zona dell’aeroporto c’è il Lecce. E allora ecco spuntare Julio Sergio che saluta i brasiliani Taddei e Juan, poi Tancredi e gli altri. Il tecnico dei pugliesi Serse Cosmi si ferma a parlare con Sabatini e De Rossi. L’amministratore delegato della Roma Claudio Fenucci, ex di turno, scherza:  «Mi stavo sbagliando e stavo andando con il Lecce...» . In aereo spazio a cuffie e dispositivi di varia natura, tra musica, giochi e foto. Lamela dà fastidio un po’ a tutti quelli che ha intorno e trova degne spalle in Pjanic e Borini. Gli spagnoli Josè Angel e Bojan fanno coppia fissa. Poi, dopo l’arrivo, una camminata spalla a spalla che sa di rinnovo tra Fenucci e Heinze. Alla fine tutti sul pullman che da Milano porterà la Roma a Bergamo. Perché oggi non si scherza più. Oggi bisogna rovare in tutti i modi a prendere tre punti importantissimi. 

Il Corriere dello Sport


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