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  • Roma-Milan, le pagelle di CM: Zaniolo non tradisce, Donnarumma alieno

    Roma-Milan, le pagelle di CM: Zaniolo non tradisce, Donnarumma alieno

    • Francesco Balzani e Daniele Longo
    Roma-Milan 1-1

    ROMA

    Olsen 6: Nel primo tempo la difesa in stile Ikea, tutta da ricostruire, non lo aiuta di certo. Ma lo svedese non si arma nemmeno più di brucola e martello per cercare di aggiustarla. Gli arriva un tiro in porta e quel tiro finisce dentro. Nella ripresa la struttura della retroguardia si irrobustisce e lui non corre particolari pericoli. Sarebbe da senza voto,  ma quando si distende per parare un tiro insidioso di Laxalt ecco una piena sufficienza. Che per non salta di poco, quando esce in maniera scellerata su un’incursione di Cutrone. 

    Karsdorp 6,5: Non ha ancora né il passò né i movimenti del grande terzino, però fa quello di mestiere e si vede. Mantiene sulle sue Calhanoglu e quando alza il bavero oltre la linea difensiva dimostra coraggio e voglia di riscatto. Senza esagerare. Quando entra Castillejo, infatti, si alza il livello di velocità e deve riprendere le misure. Bene pure al cross.  Una domanda: perché non ha giocato a Firenze? (41’st Santon ng: entra e soffre subito Laxalt. L’aria di Milano?)

    Manolas 6,5: Prova a tenere testa a Piatek, ma un giallo dopo pochi minuti lo condiziona parecchio. Non suda freddo come a Firenze e riesce a mantenere la sua zona scevra da traumi post Chiesa e Simeone. Nella ripresa decide di dedicarsi full time al polacco concedendo giusto il tempo di lamentarsi. Nel finale è superbo nel rendere vani i tentativi di Cutrone. Le sue doti non sono in discussione, la sua voglia di continuare a mostrarle forse sì. 

    Fazio 5: Contro l’ex Comandante basterebbe un uomo a mani nude, figuriamoci se da quelle parti si aggira El Pistolero Piatek. L’argentino si fa beffare dal polacco (che Monchi ha bocciato) con la solita dose di sonnolenza. Ma anche prima aveva messo nei guai Olsen con un retropassaggio da dilettante. Anche quando si affaccia oltre l’aerea sbaglia spesso passo e piede. Di testa, almeno in quello, giganteggia. Sembra che giochi col tasto in pausa. 

    Kolarov 5,5: Rompe il fischiosometro dell’Olimpico. Il bersagliatissimo serbo non fa niente nei primi minuti per trasformare gli insulti in applausi sbagliando anche gli stop più banali.  Nella ripresa commette un fallo da rigore che l’arbitro non va nemmeno a rivedere, poi alza il volume nelle cuffie e ritrova un po’ di voglia. 

    De Rossi 6,5: Il gran ritorno dopo 3 mesi non avviene di certo tra baci e sorrisi. Il momento è nero, il mare è in piena e le nuvole all’orizzonte non promettono nulla di buono. Il capitano prova a riprendere il timone e se non altro regala un po’ di pane duro sotto i denti di Piatek e compagni. Cala di ritmo nel finale, ma è comprensibile. Equilibratore tattico fondamentale, il suo addio (speriamo lontano) non sarà drammatica come quello di Totti ma lascerà un grande vuoto di personalità nella rosa romanista. 

    Pellegrini 5,5: Paqueta lo sbeffeggia al 25’ rendendo vano il lavoro discreto fatto fino a quel momento a centrocampo. Un errore di immaturità evidente dal quale nasce il gol di Piatek e che paga per tutto il primo tempo. Poi Lorenzo cambia giacca e riprende in mano il bicchiere senza rovesciare più una goccia di prosecco a terra e ingaggiando con Kessie un bel duello di magia.  Prova a farsi perdonare del tutto a 10’ dalla fine quando colpisce in pieno il palo di testa. 

    Zaniolo 7: E’ l’unico applaudito, insieme a De Rossi. Vuol dire che questa piazza apprezza chi il fritto non lo mangia solo a cena. Nicolò parte forte, come al solito. Discesa prorompente ma nessun amico ad aiutarlo. Poi trova le manone di Donnarumma. Non demorde però Nicolò, incurante del clima di contestazione e degli errori dei compagni. A inizio secondo tempo è scattante come la lingua di un camaleonte quando c’è da riportare il risultato sul pari. Corre sotto la Sud vuota, ce ne fossero altri 10 come lui. 

    Florenzi 5: Non sembra esserci fine nella caduta libera di un giocatore che due anni fa valeva oro. Oggi Alessandro faticherebbe a trovare spazio pure tra i convocati di Mancini. Meglio da ala che da terzino, ma solo perché così evita di combinare disastri irreparabili in difesa. Va al tiro (telefonato) dopo mezz’ora e mette in mezzo il cross dal quale nasce il colpo di testa di Schick, poi lascia la cornetta staccata. Pioggia di fischi all’uscita. Meritati. (19’st El Shaarawy 6: solita verve, solita fretta che si tramutano in maggiore imprevedibilità ma pure in qualche errore di troppo. Come nel finale quando sceglie il tacco per una battuta a rete dentro l’aerea)

    Dzeko 6: E’ l’unico arrabbiato, così come a Firenze. Ma stavolta incanala bene il sentimento di ira verso la porta di Donnarumma.  Prova a trascinare il reparto per 40 minuti poi quando ha l’opportunità di riportare un raggio di luna ecco il solito gol divorato. A inizio ripresa c’è ancora Donnarumma a sbarrargli la strada, ma il portiere rossonero fa i conti senza Zaniolo. Altro tentativo a vuoto al 70’, sempre per colpa di Gigio. 

    Schick 6: Altro fantasma a caccia della propria ombra. Ma per trovarla non bastano una doppietta all’Entella e un mental coach. Schierato esterno il ceco si fa notare nel primo tempo solo per un bel colpo di testa a fine primo tempo parato alla grande da Donnarumma. Più determinato nella ripresa  quando va pure a strappare un paio di palloni mica facili dai piedi degli avversari. (36’st Kluivert ng: ha molto da farsi perdonare. Ci prova) 

    Di Francesco 6: Punto per respirare, ma non per gioire anche se la reazione c’è stata. Prova il 4-1-4-1, tanto per cambiare un modulo. La Roma è più equilibrata rispetto a Firenze tanto che viene da chiedersi perché non sia scesa in campo così al Franchi. Piccola reazione di orgoglio, ma per guarire da una ferita così i vuole molto di più. Poi ci sono i soliti problemi di natura mentale, tecnica, fisica e tattica. E le colpe non possono non ricadere su chi la squadra la dovrebbe guidare. Resta un dato: 0 vittorie contro le prime 4 del campionato. 

    Francesco Balzani 

    MILAN 
     
    Donnarumma 8:
    Un alieno all'Olimpico. Nel primo tempo abbassa la saracinesca, almeno tre interventi d'istinto e classe. Nella seconda frazione vola su un colpo di testa ravvicinato di Dzeko. Il migliore in campo per distacco.

    Calabria 5,5: dalle sue parti Florenzi e Zaniolo entrano dentro l'area con relativa facilità. Palesa qualche incertezza di troppo, meno brillante rispetto alle ultime uscite. In occasione del gol della Roma si fa sorprendere nella sua zona di competenza.

    Musacchio 5,5: nel primo tempo ingaggia una battaglia con Dzeko dove esce spesso vincitore. Seconda frazione di tutt'altro tenore: tardivo l'intervento sulla marcatura avversaria, in apnea quando Schick alza il livello della sua prestazione.

    Romagnoli 6,5: coraggioso nel tenere alta la linea difensiva, si disimpegna egregiamente in diverse situazioni di massima allerta. Temperamento da capitano.

    Rodríguez 6: in fase difensiva chiude tutto senza margine di errore. Diligente.

    Kessie 6,5: uomo ovunque del centrocampo rossonero. Alza il pressing con i giusti tempi, riesce spesso a trasformare l'azione da difensiva in offensiva. Il carro armato rossonero è tornato.

    Bakayoko 5,5: cerca troppo spesso il dribbling in zone del campo pericolose. Un eccesso di confidenza figlio di un momento di forma eccezionale. Piccolo passo indietro per Baka in una serata complicata.

    Paquetà 6,5: caparbio nel recuperare una palla morta su Pellegrini, lo salta e regala un cioccolatino solo da scartare per Piatek. Non è ancora al 100%, si concede lunghe pause, ma è già un giocatore determinante per qualità e intelligenza tattica. (Dal 41' st Laxalt s.v)

    Suso 5: sbaglia tanto già nella prima parte di gara, quando si intestardisce nel dribbling e rallenta dei contropiedi potenziali. Si accende solo in una occasione ma Kolarov lo ferma in area di rigore, intervento dubbio. (Dal 32 st Castillejo 6: entra in campo con il piglio giusto. Ha una intuizione geniale a due minuti dalla fine, quando manda in porta Laxalt.)

    Piatek 6,5: segna al primo tiro in porta, con un movimento da rapace dell'area di rigore. Cecchino infallibile, il suo impatto col Milan è davvero convincente. (Dal 41' st Cutrone s.v)

    Calhanoglu 5: soffre i ritmi imposti dalla Roma e scompare dal campo nella seconda parte di gara. Combina poco e nulla.

    All. Gattuso 6: giusto il cambio Suso-Castillejo, prepara bene la gara con le risorse che ha. Ha ragione quando afferma che i migliori acquisti saranno Biglia e Caldara, due frecce in più nella faretra.

    Daniele Longo

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