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  • Roma, non scaricare Pellegrini: in giro ci sono pochi giovani come lui

    Roma, non scaricare Pellegrini: in giro ci sono pochi giovani come lui

    • Antonio Martines
    E' una crisi piuttosto grave quella che sta attraversando la Roma in questo avvio di stagione, una crisi che nel caso in cui non dovesse arrivare la vittoria contro il Frosinone, rischierebbe di trasformarsi in una vera e propria catastrofe capace di distruggere definitivamente quel progetto cominciato un anno fa da Di Francesco, un progetto che puntava e punta molto su giocatori come Lorenzo Pellegrini, uno che si è fatto le ossa al Sassuolo e che l'attuale tecnico giallorosso conosce benissimo, tanto da portarlo con se nella capitale. Pellegrini è uno di quei giocatori sui quali non solo la Roma, ma tutto il calcio azzurro punta tantissimo, perché si tratta di un giovane di soli 22 anni, dotato di fisico, tecnica e una discreta duttilità tattica che gli permette di giocare bene sia in fase di recupero ma soprattutto in fase di impostazione.

    Su di lui si è puntato molto in questa stagione, anche per via delle pesanti e clamorose cessioni di Nainggolan e Strootman, due autentici pilastri sia in campo che nello spogliatoio, che la Roma ha provato forse troppo frettolosamente a sostituire con due italiani giovani come Cristante e lo stesso Pellegrini appunto. Pellegrini che nella scorsa stagione aveva fatto vedere delle ottime cose, forse facendo salire troppo velocemente ed eccessivamente le aspettative che c'erano e ci sono su di lui, Lorenzo è senza alcun dubbio uno di quei giocatori sui quali si può e si deve puntare, però questo disastroso avvio di stagione ha minato tutte le certezze che si erano create, e adesso è rimasto coinvolto in una crisi che è oggettivamente più grande di lui. La sua media voto in questa prima parte di stagione è stata nettamente insufficiente, e ha pagato il caos e la confusione che regnano non solo all'interno della squadra ma anche evidentemente nella testa del suo allenatore, che vorrebbe impiegarlo in un gioco in grado di dare più dinamicità e profondità, ma che fino ad ora non si è assolutamente visto, forse anche a causa di una condizione fisica complessiva della squadra nettamente insufficiente e che tarda a carburare anche a causa di evidenti limiti atletici che stanno paurosamente incominciando a palesarsi in altri elementi della rosa.

    Pellegrini, che in questo contesto avrebbe dovuto essere uno dei fari, non è riuscito mai ad ambientarsi, anche perché lui stesso sembra preda di una sorta di corto circuito tattico, visto che in più di un'occasione è sembrato fuori fase e fuori posizione rispetto a molte situazioni di gioco. Pellegrini paga anche il fatto di essere una sorta di doppione dello stesso Cristante, i due infatti oltre ad avere caratteristiche tecniche e tattiche decisamente simili, condividono chili centimetri e comportamenti di gioco troppo somiglianti, visto che amano molto inserirsi negli spazi per poter sfruttare situazioni offensive al limite dell'area avversaria. Insomma in parole povere, sta pagando a caro prezzo quella che fino ad ora si sta rivelando una scommessa azzardata da parte di Di Francesco. Una brutta situazione che lo sta esponendo a critiche dure e cattive sia da parte degli addetti ai lavori che della tifoseria, critiche alle quali dovrà saper prontamente reagire, se non vuole bruciare tutto quello che di buono si è visto fino ad ora, e che onestamente non è cosi poco come alcuni vorrebbero dare ad intendere.

    Pellegrini infatti è un giocatore che nel corso della sua ancor giovane carriera ha saputo sempre evolvere, in alcuni casi addirittura reinventandosi in ruoli nuovi, come quando nelle giovanili della Roma, Montella lo fece arretrare trasformandolo a tutti gli effetti da attaccante in centrocampista, in un età tra l'altro (15 anni) non più verdissima in ambito giovanile, dimostrando quindi di avere carattere e tenacia per poter superare crisi di crescita che in altri casi hanno bloccato delle carriere. Questo però è un discorso che va fatto soprattutto ai tifosi e a certi espertoni di calcio parlato della capitale, ambienti storicamente pericolosissimi, che in situazioni come queste sono colti da una sorta di cupio dissolvi che li porta a distruggere tutto quello che riguarda la Roma. Pellegrini non può naufragare in questo marasma, non se lo può permettere lui e soprattutto non se lo può permettere il calcio italiano, perché di centrocampisti giovani e promettenti ce ne sono veramente pochissimi, e lui fino a prova contraria è ancora uno di questi.

    @Dragomironero 

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