Riscaldato da una sciarpa giallorossa e illuminato dal colorato rumore dell'Olimpico, James Pallotta ha lasciato l'Italia con un pensiero: che sensazioni darà una partita della Roma quando faremo uno stadio tutto nostro? Avrebbe sognato, il presidente, di annunciare l'accordo per il terreno di Tor Di Valle, base da cui partire per avviare il progetto 2017, ma si è trovato di fronte a una quantità imprevista di interessi in conflitto tra i soggetti coinvolti: il costruttore Parnasi, il Comune, la banca Unicredit. In più, la scadenza della legislatura ha messo fine a uno degli stimoli maggiori per le società italiane: la legge sugli stadi privati, che non vedrà la luce dopo essere stata bloccata dal Senato. La Roma naturalmente andrà avanti per la sua strada, sfruttando la disponibilità della giunta Alemanno e la determinazione della proprietà, ma chiaramente non è contenta della chiusura del mondo politico.«Annunceremo presto le novità sullo stadio - ha confermato Pallotta a Raisport - L'Olimpico è stato un impianto super, riserva un'accoglienza fenomenale alla squadra ma adesso è vecchio». (...)

I SALUTI - Pallotta, per la prima volta acclamato dalla Curva Sud ed emozionatissimo durante l'inno, è ripartito in compagnia del figlio Michael subito dopo la partita con il jet privato che lo aspettava all'aeroporto di Ciampino. Passerà il Natale a Boston con la famiglia ma a fine mese si trasferirà a Orlando, nel mondo Disney, per un nuovo contatto con la squadra, che sarà in Florida a partire dal 28 dicembre. Sarà anche il primo evento che coinvolgerà direttamente il CEO Zanzi.