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  • Roma, Ranieri: 'Festa per De Rossi, gioca dal 1' con la fascia. Mi spiace per Schick, ma non è maturo'

    Roma, Ranieri: 'Festa per De Rossi, gioca dal 1' con la fascia. Mi spiace per Schick, ma non è maturo'

    Il tecnico della Roma Claudo Ranieri ha parlato in conferenza stampa in vista dell'ultima gara di campionato contro il Parma, in programma domenica sera alle 20:30 allo stadio Olimpico, che sarà anche l'ultima partita con la maglia giallorossa del capitano Daniele De Rossi: 

    SULL'ATMOSFERA PER DE ROSSI - "Cosa mi aspetto? L'atmosfera che Daniele merita. Lo stadio deve essere colmo d'amore per lui, deve essere una festa".

    SU DE ROSSI - "Giocherà dal primo minuto con la sua fascia. Merita la standing ovation da parte di tutto l'Olimpico, e deve fare una grande partita, ci tiene. Riesce a trasmettere la passione che prova per la sua maglia, che sia della Roma o dell'Italia. Dà sempre il massimo, il 100%: un giocatore del genere lo si può solo apprezzare. In più è un punto di riferimento nello spogliatoio".

    SUL FUTURO SUO E DELLA ROMA - "La squadra si è ripresa, è compatta, lotterà per un obiettivo. Noi dobbiamo dare sempre il massimo perché siamo professionisti, si gioca per la passione, non per i soldi. Io mi sento un allenatore europeo, andrò dove apprezzerò il progetto".

    SULLA CARRIERA DI DE ROSSI - "Se mi aspettavo che finisse?  Non l'avevo mai pensato. È stato un fulmine a ciel sereno per tutti, soprattutto per lui".

    SUL BILANCIO DELLA SUA AVVENTURA - "Dovevo incidere moltissimo sullo stato morale dei giocatori. Abbiamo lavorato bene sull'aspetto difensivo, abbiamo preso meno gol. Tutti i giocatori hanno dato il massimo, non voglio parlare di chi mi ha deluso. Mi dispiace per Schick e gliel'ho detto, è un grandissimo giocatore, ma ci sono giocatori che a 19 anni sono già maturati e altri no. Gli ho detto che mi dispiacerà vederlo a 28 anni esplodere come potrebbe fare già adesso. Spero che possa rimanere a Roma e far vedere che non mi ero sbagliato sul suo conto"

    SULLE EMOZIONI DELL'ULTIMA - "Io mi emoziono sempre, non entro prima in campo per non sentire l'inno di Venditti, se no mi emoziono. Lascerò la Roma col cuore aperto sperando di vederla sempre più in alto".

    SULLA SQUADRA - "Ho cominciato a sentire mia la squadra giorno dopo giorno. I ragazzi erano già plasmati, bisognava solo rimodellarla e vedere chi riusciva a seguire di più le mie idee. Non c'è rammarico, sapevo fin quando ho firmato che avrei lasciato al termine. L'ho allenata con tutta la mia volontà e passione, auguro il meglio a chi verrà dopo di me".

    SU CIO' CHE VA CAMBIATO - "Il gruppo è valido e ben miscelato: ci sono i giovani giusti e gli anziani giusti, anche se da qualche giovane ci si aspettava di più. Il gruppo è sano, non si riparte da zero. Si riparte sì da una classifica deficitaria, ma non da zero. Solo l'allenatore partirà da zero, ricostruendo con le sue idee. I giocatori dovranno essere intelligenti e plastici a comprendere il loro nuovo mister".

    SULLA FASCIA PERSONALIZZATA - "Non so se la Roma abbia intenzione di fare qualcosa, ma nel caso la multa alla Lega la pago io. Sono d'accordo".

    SULLE NOVITA' IN SOCIETA' - "Credo che tutte le nuove regole vanno capite per sfruttarle in maniera adeguata. Per quanto riguarda la società ho trovato una struttura nuova e moderna, ma a mio avviso c'è troppa gente, e altri addirittura sono nell'altra sede. Io sono abituata con meno gente, ma capisco che la Roma sta diventando una società internazionale e il brand conta molto. Sono uscite troppe volte - e non è una critica a nessuno - le voci su qualcuno che deve andar via. All’ultimo è uscito qualcosa su chi andava e chi veniva, proprio sul momento in cui dovevamo spingere in un’unica direzione. Però quando eravamo tutti in quel verso serviva una linea comune. Non è una critica verso nessuno, ma forse quei punti in più che servivano li avremmo strappati da qualche parte. Sono convinto che quando si deve spingere tutti quanti devono essere concentrati verso un’unica direzione. Con le voci, vuoi o non vuoi, vieni assorbito".

    SULLE VOCI - "Non dico questo. Per esperienza, quando tutti spingono in un’unica direzione, la squadra fa meglio".

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