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Roma, resa dei conti tra grillini: torna in bilico il sì allo stadio

Roma, resa dei conti tra grillini: torna in bilico il sì allo stadio

I vertici del Movimento 5 stelle continuano a sperare che la vicenda giudiziaria che ha portato in carcere il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito non si allarghi, che i presunti episodi di corruzione restino isolati e non facciano cadere altri pezzi della sempre traballante giunta di Virginia Raggi. Per ora non hanno neanche messo in discussione la necessità di andare avanti con il progetto dello stadio della Roma, ma ci sono già alcuni consiglieri pronti a dare battaglia sulla procedura. Appoggiati da esponenti M5S che hanno lottato contro il progetto in passato e sono pronti a tornare a farlo. Approfittando del voto sulla variante urbanistica previsto in assemblea: una procedura che - secondo i falchi M5S - consentirebbe a Parnasi, a processo per corruzione, di ottenere una plusvalenza di 80 milioni di euro in base al contratto condizionato sottoscritto a Boston con le società del patron della Roma, James Pallotta. 

Il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Devid Porrello: "Abbiamo già sufficienti elementi per chiederci se abbia senso andare avanti con questa storia. Fermare l’intero progetto stadio non sarebbe una sconfitta, ma la giusta presa di posizione davanti a fatti tutti da chiarire per la tutela dell’amministrazione e del Movimento". 
Sempre secondo La Repubblica, Porrello è vicino a Roberta Lombardi e a quell’ala dei 5 stelle che non ha mai fatto sconti a Virginia Raggi. Nell’ordinanza dei carabinieri si legge: Non sono state acquisite evidenze che documentino la consapevolezza da parte di Roberta Lombardi delle attività svolte dalla consorteria capeggiata da Parnasi in relazione alla sua campagna elettorale". 

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