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  • Roma| Rodriguez si può

    Roma| Rodriguez si può

    Centomila euro smuovono poco nel calcio. Se utilizzati con arguzia, però, possono ampliare le possibilità di scelta in un mercato che altrimenti rischiava di rimanere bloccato. Il riscatto di Barusso effettuato venerdì dal ds Pradè, apre nuovi scenari per la Roma.

    Con l’arrivo di Adriano, infatti, il club si era preclusa la possibilità di tesserare un altro calciatore extracomunitario se non previa cessione di Vucinic, Pizarro o Juan all’estero. Ora con l’arrivo del ghanese torna tutto in gioco. Qualora si riuscisse a vendere il centrocampista in un altro campionato, sarebbe poi plausibile acquistare un giocatore extra Ue. E il nome del possibile nuovo arrivo già circola da qualche giorno: non è certamente il 37enne Roberto Carlos (che ha dichiarato di esser stato contattato dai giallorossi: a Trigoria smentiscono) ma si tratta di Clemente Rodriguez, terzino sinistro dell’Estudiantes, svincolato dal primo luglio e che nelle idee di Ranieri rappresenterebbe il vice-Riise. Per il difensore argentino, messosi in luce ai Mondiali nella gara contro la Grecia, c’è la fila: Saint Etienne, Boca Juniors, Olympiakos oltre ad un paio di club nella Liga e altrettanti in Premier League. Un’operazione a parametro zero, la terza (senza contare quella di Rosi) dopo Adriano e Fabio Simplicio che se portata a termine andrebbe ulteriormente a rinforzare la rosa.

    Al momento bisogna utilizzare ancora il condizionale sia per la forte concorrenza che c’è su Rodriguez che per il fatto che non sarà facile convincere Barusso a lasciare l’Italia. Il giocatore nella circolazione interna del nostro mercato è considerato comunitario (e per questo lo vorrebbero in prestito Torino, Novara e Atalanta). Accettasse la destinazione estera, potrebbe poi rientrare nel nostro paese solo con lo status di cittadino extra Ue.
    Chi invece ha già lasciato Trigoria è Motta che per 1,450 milioni è finito all’Udinese (minusvalenza di 1,075 milioni). Le parole del difensore: «Sono deluso dai risultati delle buste, mi ero fatto l’idea di continuare a giocare in un grande club. L’amarezza e la delusione che provo è la stessa di gennaio quando mi ero reso conto di non essere più nei piani di Ranieri. E pur avendo la fiducia di un allenatore come quello del Manchester City, sono stato trattenuto. Mi hanno fatto promesse che non sono state mantenute. Il problema non era il rinnovo con la Roma: avrei potuto rinnovare anche per 10 anni. E’ solo che non volevo essere diviso tra due squadre». A Udine non dovrebbe rimanere a lungo: per lui pronte a farsi avanti l’Atletico Madrid e la Juventus che a fari spenti ha ricominciato a muoversi anche su Mexes.


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