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  • VIDEO 10 colpi top e flop di Sabatini alla Roma

    VIDEO 10 colpi top e flop di Sabatini alla Roma

    • Fabrizio Romano
    Si chiude un’era, in casa Roma. Dopo cinque anni, Walter Sabatini non è più il direttore sportivo giallorosso. Un’esperienza fatta di momenti pieni di entusiasmo, fasi vissute da autentico protagonista con le sue intuizioni più o meno felici, fino all’ultimo periodo di distacco al punto da arrivare a questa separazione. Ma quali sono stati i migliori e i peggiori colpi di Sabatini da ds della Roma?

    I TOP 10

    Marquinhos – Preso dal Corinthians per 1,5 milioni di euro, arriva a Roma da sconosciuto ma diventa immediatamente un giocatore fondamentale. Difensore di qualità al punto da essere rivenduto un anno dopo al Paris Saint-Germain per ben 30 milioni di euro.

     
    Radja Nainggolan – Corteggiato da Juventus, Milan e Inter, Sabatini lo strappa alla concorrenza grazie ai buoni rapporti col Cagliari. Il suo acquisto in comproprietà diventa un problema, la Roma lo gestisce comunque bene e si ritrova una pedina fondamentale.

     
    Mohamed Salah – Con più di un blitz a Londra, quando il caso tra la Fiorentina e il Chelsea si apre spunta Sabatini e si assicura l’egiziano. Salah sceglie la Roma, il sorpasso sull’Inter vale un colpo importante.

     
    Miralem Pjanic – Un grandissimo acquisto. Arriva alla Roma e colleziona 185 presenze, costato 11 milioni e rivenduto per 32 alla Juventus solo per via di una clausola, sarebbero potuti essere di più. Operazione comunque perfetta per un centrocampista di primo livello.

     
    Mehdi Benatia – Lo scetticismo avvolge l’acquisto del marocchino dall’Udinese. Eppure, è subito determinante per leadership e anche in zona gol con una mitraglietta che evoca dolci ricordi. Lo comprerà il Bayern per 30 milioni bonus compresi.

     
    Kostas Manolas – Sostituire Benatia non era un’impresa facile; lui ci riesce alla grande. Arriva per 13 milioni più 2 milioni di bonus e un accordo sulla futura rivendita, ma brilla per qualità e personalità.

     
    Erik Lamela – Il Coco è il sinonimo dell’affare alla Walter Sabatini. Lo scova al River Plate, se ne innamora, nel 2011 lo compra per 12 milioni più 2 di bonus. Prima stagione normale, seconda in decollo: lo prende il Tottenham per 30 milioni più ricchi bonus. La Roma si gode un talento, poi lo vende benissimo.

     
    Kevin Strootman – L’olandese è una delle intuizioni di maggior vanto. I giallorossi lo acquistano per 16,5 milioni di euro, oggi ne vale più del doppio. Giocatore totale, supera bene anche gli infortuni.

     
    Pablo Daniel Osvaldo – Un vero affare. Veni, vidi, vici: Sabatini lo strappa per 15 milioni, segna 30 gol in due anni, va al Southampton per la stessa cifra dopo un biennio ottimo in giallorosso.

     
    Diego Perotti – Una delle ultime mosse vincenti del ds. Con il Genoa costruisce un’operazione intelligente e prende l’esterno che era stato vicinissimo a Inter e Napoli. Costato solo 10 milioni obbligo di riscatto incluso, è un’eredità ottima per la Roma.


    I FLOP 10


    Juan Manuel Iturbe
    – I suoi 24,5 milioni di euro più commissioni (non da poco…) ne fanno uno dei calciatori più pagati di sempre per la Roma. Sabatini se ne invaghisce, ma Iturbe delude. Finirà in prestito al Bournemouth, oggi riserva in giallorosso.

     
    José Angel – Preso con i migliori auspici dal Gijon per Luis Enrique, i 5 milioni per il suo cartellino sono un errore. Rivenduto di corsa alla Real Sociedad da meteora vera e propria.

     
    Victor Ibarbo – Operazione totalmente sbagliata. Arriva a febbraio dal Cagliari per 2,5 milioni di prestito con diritto di riscatto fissato; la Roma non vorrebbe riscattarlo ma ha un patto col Cagliari, alla fine tratta e ottiene di prolungare il prestito a 5 milioni di euro più 1 milione di bonus per un altro anno. In sostanza: 8 milioni in fumo per un giocatore superfluo.

     
    Gerson – Pagato poco più di 16 milioni, strappato alla concorrenza di Barcellona e Juventus, oggi è un oggetto misterioso. Ancora giovanissimo, un ’97 da cui ci si aspettava subito di più. Ma Sabatini resta convinto del suo valore. Parlerà il tempo.

     
    Mauro Goicoechea – Il portiere voluto da Zeman perché “bravo coi piedi”. Con le mani è un disastro: memorabile una partita quasi fantozziana contro il Cagliari, da lì scompare da qualunque gerarchia. Acquisto fallito.

     
    Ashley Cole – Acquisto di esperienza, con un ingaggio importantissimo. Ma non ha più la resa di un tempo, tanto che esce subito da qualsiasi piano tecnico. La Roma lo mette fuori rosa quasi estenuata dai suoi rifiuti alla partenza.

     
    Salih Uçan – Gioiellino del calcio turco, Sabatini si convince e lo prende. Quasi 5 milioni di prestito con diritto di riscatto per due anni, mai esercitato. Solo 9 presenze in prima squadra su due stagioni. Tornato al Fenerbahçe senza aver lasciato traccia.

     
    Seydou Doumbia – Ben 14,4 milioni più bonus nelle casse del CSKA Mosca per questo centravanti ivoriano di cui si parla un gran bene, ma è un classe ’87 che nei ritmi giallorossi non entra proprio mai. Prestato al Newcastle, al Basilea poi. Diventa un problema dal costo salatissimo.

     
    Bojan Krkic – Anche lui figlio della gestione Luis Enrique, Sabatini lo prende convinto del suo talento, arriva direttamente dal Barcellona. Il risultato è deludente: su 33 presenze, solo 7 gol e poche partite in cui è determinante. Tornerà poi alla base.

     
    Ivan Piris – Preso in prestito oneroso dal San Paolo, tradisce attese e promesse mostrandosi non all’altezza della Roma. Un altro azzardo sudamericano decisamente dimenticabile. 

     

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