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  • VIDEO Roma, Spalletti: 'Possiamo riprendere la Juve ma abbiamo un brutto vizietto'

    VIDEO Roma, Spalletti: 'Possiamo riprendere la Juve ma abbiamo un brutto vizietto'

    Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia della sfida di Europa League con il Viktoria Plzen. Queste le sue parole.

    SUGLI INFORTUNATI - Vermaelen ha fatto il primo allenamento con il gruppo, risultato positivo e siamo molto soddisfatti. Florenzi, Nura e Mario Rui proseguono col protocollo previsto. Totti ha questo risentimento articolare, nell'allenamento di oggi verranno aumentati i carichi, non si allena con la squadra e valuteremo le risposte. Non so dirvi se verrà convocato o no.

    SULLA REAZIONE POST BERGAMO - Come ultimamente avevo detto, la squadra è dispiaciuta, amareggiata. Ma non c'è nessun caos, c'è stata una brutta sconfitta, la squadra ha fatto vedere di non aver perso il vizietto, c'è da lavorare in modo serio e profondo per mettere a posto la difficoltà che ogni tanto ci capita. Si parlava di contratti, ma bisogna parlare dell'impegno per sistemare alcune cose che ancora evidenziamo che non vanno bene. Ci sono ricadute, a volte paghiamo a carissimo prezzo, ma dentro la squadra c'è disponibilità e attenzione per quanto riguarda far bene per la Roma e per i tifosi.

    SULLE INSIDIE DEL VIKTORIA PLZEN - Le insidie ci sono sempre, gli episodi possono determinare una partita che non volevi, non considerata. Ma una squadra come la nostra ha pagato qualcosa in funzione di queste cattive attenzioni, e deve volere quando si può. Ora possiamo ambire a una possibilità di qualificazione, la dobbiamo sfruttare. Al tempo non c'è retromarcia, ci capita questa situazione e dobbiamo portarla a casa.

    SULL'OBIETTIVO EUROPA LEAGUE - Sono tutti importanti gli obiettivi. Sono tutte importanti le partite, soprattutto i successi vengono determinati da una serie di prestazioni, questa è una di quelle partite che dobbiamo vincere, tentare di vincere. Abbiamo perso tre punti importanti in classifica che non riguarda soltanto solo una squadra, ma tutte le altre. Ma finisce lì, è una partita, ci dispiace, lavoriamo in profondità sugli errori commessi e vogliamo risalire il prima possibile. Le possibilità, il tempo sono ancora lì, si lavora in maniera tranquilla e serena per riuscire ad avere il meglio.

    SU STROOTMAN - Dipende come sta fisicamente, come si sente mentalmente. Domani secondo me è una partita che può giocare, lo valuterò. È uno che considero dentro la partita. In assoluto in questi momenti bisogna fare un po' di valutazioni, a volte sono in una direzione e a volte in quella opposta, però è chiaro che ha bisogno di un po' di tempo per raggiungere la forma migliore. È normale, lo sapevamo e anche voi, nel tentare di descrivere il suo rendimento ho detto che non c'era da aspettarsi che fosse subito lo Strootman che conosciamo. Per quanto riguarda domenica, a volte l'ho visto un po' lento nel pensiero, nell'anticipazione delle cose. Muscolarmente ha fatto un lavoro eccezionale, come corsa è quello che ha fatto di più. Come strada è quello che ha fatto più di tutti. Se uno non fa metri è chiaro che sulla palla non ci arriva, se fa metri e la legge in modo sbagliato, è facile da invertire, è più difficile fare 13 km partendo da 7.

    SULLA JUVENTUS - Sono convinto di fare il massimo di quello che ho davanti. Se uno dice che la Juventus è più forte non ci crede, noi tentiamo di vincerle tutte, di raggiungere il massimo finché non c'è la matematica che te lo vieta. Si guarda avanti, si vuol migliorare, perdere il vizietto. Abbiamo perso da una squadra che nel secondo tempo ci è stata superiore dal punto di vista dell'aggressività, ma hanno segnato con una carambola e un rigore evitabilissimo, oltre a predere un palo. Così netta la sconfitta non è stata, si poteva ricevere anche di più, anche nel secondo tempo. I pochi tiri sono evidenti, i passaggi che vanno ai giocatori che vanno verso la porta che non vanno a segno, non vengono evidenziati. Ci sono capitate un paio di quelle situazioni facili da portare a termine. Però se c'è un'inversione di tendenza è chiaro che si fanno vedere limiti, si ricade in questi limiti e non c'è altro da fare se non lavorare, ricreare un'attenzione verso quegli errori lì e ad avere la disponibilità della squadra, che riconosca che quel limite lì si può superare lavorando in profondità.

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