Non c'è solo Ranieri dietro alla tristezza di Totti. L'ormai famigerato cambio di Genova ha infatti portato alla luce una verità più scomoda: il capitano è stato abbandonato. Dal tecnico, da alcuni compagni ma soprattutto dalla società che deve obbedire agli ordini provenienti da Unicredit che si sta occupando in questi mesi della vendita della società giallorossa. Per la banca di piazza Cordusio Totti è diventato un problema economico e rappresenta un ostacolo per la vendita della Roma. I possibili futuri proprietari considerano esagerati alcuni contratti (vedi Doni e Cicinho). Tra questi anche il quinquennale di Totti firmato appena 12 mesi fa per una cifra pari a 5,5 milioni a stagione. Troppi per la banca, soprattutto alla luce dell'età del giocatore (all'alba dei 35 anni) e delle recenti e sporadiche prestazioni sportive del capitano.

La Sensi ha difeso Totti finché ha potuto, ma ora sembra con le spalle al muro. Anche nel comunicato di martedì il presidente ha usato parole diverse rispetto al passato nei confronti del suo capitano. Il motivo della tristezza di Totti deriva proprio dalla nuova posizione della Sensi più che dalle scelte di Ranieri. Il tecnico è infatti sul piede d'addio (destinazione Liverpool) mentre a preoccupare Totti è il futuro di una società che non lo vede più come intoccabile, nonostante i 18 anni di giallorosso e i 249 gol messi a segno. 'Ho voluto parlare con i dirigenti per sapere cosa succederà', ha detto Totti martedì sera. Le risposte non sono state confortanti. Francesco è a un bivio: ridursi l'ingaggio o andare via dalla Roma. E le offerte in quel caso non mancherebbero.

(Leggo - Edizione Roma)