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  • Romamania:| 40 milioni posson bastare

    Romamania:| 40 milioni posson bastare

    'Velocità, organizzazione e soldi'. Domenica scorsa Daniele De Rossi ha dettato le tre linee guida per tornare grandi. Nel primo punto si è molto indietro. La vicenda Luis Enrique è risultata deleteria per una dirigenza condannata a non poter più sbagliare e progettare una campagna acquisti di rilancio, nonostante la mancata qualificazione di Champions League. Chi pensa sia un problema di liquidità si sbaglia, lo è di appeal. Già due grandi del calcio europeo hanno detto no alla Roma: Van der Wiel e Rolando. A questi potremmo aggiungere anche Villas Boas: il suo no a Baldini è dipeso dall'impossibilità di poter allenare Fernando e Falcao.

    Il rischio è vedere ancora una Roma a doppia velocità: una società dinamica alla ricerca di sponsor, idee per i tifosi e al lavoro per lo stadio di proprietà, e una squadra balbettante in campionato. Per cercare di scongiurare il pericolo, mi rifaccio alla parola di De Rossi: 'organizzazione'. In questo caso mentale, essere decisionisti: saper vendere, tagliare alcuni giocatori in esubero. Nella Roma ce ne sono troppi: Juan, Greco, Simplicio, Perrotta, Taddei, Brighi, Pizarro, Borriello.

    Sono grandi professionisti, ma non all'altezza di essere configurati in una realtà che punta all'eccellenza mondiale. Bisogna costruire una squadra omogenea nel segno della discontinuità: ovvero cancellare del tutto (ad eccezione di Totti e De Rossi, of course), i rami legati alla gestione sensiana. Per costruire la prima vera Roma americana di Sabatini e Baldini. Quaranta milioni e un anno in più alle spalle, annullano le scuse. L'obiettivo è tornare in Europa, sul campo.

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