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    Romamania: addio alla Champions per colpa tua, non per merito dell'Atalanta. Società da zero trofei!

    Romamania: addio alla Champions per colpa tua, non per merito dell'Atalanta. Società da zero trofei!

    • Paolo Franci
    Addio Champions? Probabilmente sì. A meno che, come hanno fatto proprio la Roma, il Milan e la Lazio, l'Atalanta non decida di suicidarsi sul più bello. Difficile che accada, perché i Gasp Boys visti all'Olimpico vanno più veloci del Marcziano, Marc Marquez e ora che se ne stanno lì sull'attico, vai un po' a tirarli giù.

    Ieri facevo due calcoli per il mio giornale, il QN, anche se la calcolatrice non è il mio mestiere _ la mia vecchia professoressa di matematica, anni dopo il liceo, quando mi incontrava in giro, rideva e si faceva il segno della croce... _ non ho potuto non notare che, ad esempio, la quota Champions è scesa di una decina punti rispetto alla scorsa stagione. Poi, ho preso in esame le ultime sette partite. E qui, l'Atalanta ha fatto 17 punti, la Roma 12, l'Inter 10, la Lazio 7, il Milan addirittura 5. Quindi, _ senza nulla togliere alla straordinaria Atalanta _ qui si tratta più di chi non è riuscito a prendersi la Champions rispetto a chi ci andrà, probabilmente, per meriti propri ma anche e soprattutto per una specie di suicidio di massa dei club di peso.

    La Roma, per lunghi tratti della stagione, si è avvalsa della facoltà di non uscire dalla zona che conta, soprattutto per le altrui frenate. E quando è arrivato il tamponamento, con il cambio di allenatore, s'è giocato una carta di grande esperienza _ Ranieri _ poggiata però, su una squadra fragile e mal costruita, tasto sul quale non ci stanchiamo di battere. Il gol segnato ieri da Romero è un po' la metafora di un intera stagione: Nzonzi davanti al genoano, neanche salta per disturbare la traiettoria del pallone e se lo guarda mentre svolazza. Schick è fedele alla sua pochezza, bruciato da un avversario. Fazio, migliore in campo ieri, ci prova ma non era suo quello lì e comunque era troppo distante. In ritardo, lenti, senza cattiveria: la fotografia dell'annata romanista.

     Dunque, sostenere che la Roma meriterebbe di giocare la Champions dopo una stagione come questa, obiettivamente è un po' troppo. Anche se poi Ranieri ricorda che non è finita fino a che non è finita. Comunque vada, quel che c'è da fare è sotto gli occhi di tutti. A meno che, come è capitato spesso in questi anni, chi deve decidere non si volti dall'altra parte, convinto che il modo di gestire le cose che ha portato a zero trofei sia quello giusto.

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