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  • Romamania:| Addio presidenti tifosi...

    Romamania:| Addio presidenti tifosi...

    La storia. La si vive, la si racconta, la si commenta. Quella dell'era sensiana alla Roma è durata 18 anni ed è volta definitivamente al termine ieri: il 28 giugno del 2011 con la dimissione da presidente e da amministratore delegato di Rosella Sensi, figlia di Franco. La storia nella storia. La Roma è stata la prima società a passare nelle mani di una donna. Nel 1991 prese le redini la signora Flora, moglie di Dino Viola, nel periodo di interregno, prima del passaggio di testimone a Giuseppe Ciarrapico. Poi fu il turno di Rosella, dopo Franco nel 2008. Per tre anni. Per volontà del padre. Prima di morire si raccomandò alla figlia: non vendere la Roma. Rosella gli diede ascolto e fece in modo di far saltare la trattativa con Soros.

    La linea sottile che divide il bene pubblico da quello privato è molto sottile: concedere ai tifosi la possibilità di avere una nuova Roma, magari più ricca e vincente, oppure dare retta ai sentimenti pur andando incontro alle imminenti avversità? Sceglie la seconda strada e dopo uno scudetto sfiorato e tanti debiti accumulati dalla sua azienda Italpetroli (controllante la stessa società di calcio), viene costretta a sua volta a decretare l'ultimo passaggio epocale della storia della Roma. Il passaggio di proprietà ad un gruppo staniero, quello americano capitanato da Thomas Di Benedetto, tramite la banca Unicredit. La Roma da oggi non sarà più il 'core de sta città', ma un'azienda di affari, di business. Si spera in una società finalmente pronta ad investire e lottare ai massimi livelli mondiali.

    Ma mancherà a tutti quella antica guidata da romani o comunque da romanisti. Foschi, Sacerdoti, Evangelisti, Marini Dettina, Anzalone, Dino Viola, Franco e Rosella Sensi. Il mio ricordo, per ragioni d'età va agli ultimi due. Un frammento: l'attraversamento del presidente Franco di Viale delle Olimpiadi a bordo della sua auto, seduto sul sedile del passeggero. Era la fine degli anni Novanta: al termine di una partita vinta, l'autovettura fu circondata da centinaia di tifosi festanti. Franco fece arrestare l'auto: scese dalla macchina e disse: 'Se potessi vi abbraccerei a tutti'. Mancava poco non lo facesse per davvero. Da ricordare poi la decisione di trattenere Totti nel 1997 a dispetto dell'allenatore Carlos Bianchi, l'urlo al gol dello stesso capitano nel derby del 3-3 dopo quattro sconfitte consecutive, le mille feste dello scudetto a cui ha voluto partecipare.

    Le battaglie in Lega. Gli insulti romaneschi a Galliani. La guerra alla Triade. La denuncia di quella che verrà poi denominata Calciopoli. Poi Rosella, la più contestata, la modifica delle alleanze politiche: ma quanto erano vere quelle lacrime e quei sentimenti durante le partite, soprattutto in quelle decisive nel testa a testa contro l'Inter! La sua fibrillazione era la stessa di qualsiasi tifoso. Il marito e la mamma accanto. Gli affetti più cari, a quelli a cui ci si affida nei momenti più delicati e ti invitano a non mollare. Ora, però, esistono soltanto i money ed è il tifoso stesso ad esser cambiato: anche per lui ormai conta soltanto vincere. Cambia la cultura, la storia inverte la rotta. Oggi, magari, ci sentiremo diversi, innovativi, più affascinanti: ma non torneremo mai ad essere più quelli di una volta. 

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