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  • Romamania:| Banali e vincenti

    Romamania:| Banali e vincenti

    'Dedichiamo questa vittoria a Luis Enrique'. Le parole non sono di uno qualsiasi, ma del capitano della Roma, Francesco Totti. Sì, proprio colui che fu sostituito durante il preliminare di Europa League contro lo Slovan, indicato ormai partente verso gli Stati Uniti a causa di un paio di scalmanati. Ha messo il punto esclamativo al San Paolo, grazie a quel pallone mirato sul sinistro di Osvaldo. 'Basta spingere', diceva Bruno Conti a Paolo Rossi in Spagna '82.

    In una frazione di secondo si sono placate tutte le polemiche, azzittite dal gesto del centravanti italo-argentino. Totti premedita di andare via (ma un pensiero spesso non coincide con la volontà), Osvaldo ha rotto con Borriello, il tecnico e Lamela. Chiacchiere. La realtà, su quest'ultimo, parla di sesto gol in stagione, è il suo record. Può essere la svolta. Luis Enrique ha capito: in Italia non c'è spazio per la fenomenite, per essere vincenti l'importante è usare la logica. Sentite un po': essere anche un po' banali.

    Non a caso ben tre quotidiani hanno azzeccato per la prima volta la formazione. I confronti con la squadra sono stati utili. Nessun capo chino: dirigenza, staff tecnico e rosa viaggiano verso la stessa direzione, come quel treno preso in mattinata, nello stesso giorno della partita. Ora guai a rovinare il momento. Tra due giorni, il Bologna. Ritorna Pjanic. Sarebbe bello confermare la formazione del tris al Napoli, almeno per dieci undicesimi. D'altronde squadra che vince, non si cambia. Viva la banalità.

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