'Ma che giocate a fare? Una retata vi seppelirà'. Il titolo apparso nell'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano rende bene l'idea di quanto stia per accadere. Una Calciopoli bis, ma a differenza di sei anni fa i colpevoli appaiono essere i giocatori, non i dirigenti. Tante le squadre di serie A coinvolte, tra cui Lazio e in molti iniziano a sussurrare anche il Napoli. La Roma è pulita, come sei anni fa, come in ogni scandalo calcistico dal 1927 ad oggi. La condotta morale nella vita, come nello sport, aiuta. Così nel 2006 i giallorossi entrarono in Champions League dalla porta principale, cavalcarono fino al quarto di finale e furono vincitori in Coppa Italia contro l'Inter.

Oggi in classifica la Roma è sesta, a sette punti dal terzo posto occupato dalla Lazio. I tifosi giustamente si dividono in due. I più cauti e suggestionati dall'ultima sconfitta contro il Milan temono le falcate del Catania e dunque una qualificazione in Europa League a rischio. Gli altri, gli ottimisti, iniziano a organizzare mentalmente un altro discorso. Cinico, ma realistico. La corsa è sull'Udinese, in caduta libera. La Roma avrà oltretutto il vantaggio di giocare lo scontro diretto in casa. Sì, perchè Lazio e Napoli rischiano di essere penalizzate dall'ondata del calcioscommesse.

Le penalizzazioni saranno afflittive e le squadre colpite saranno automaticamente estromesse dalle competizioni europee. In quel caso, tra i giallorossi e il terzo posto rimarrebbero soltanto i friulani. Sabatini, Baldini e Luis Enrique hanno ripetuto per tutta la stagione di non guardare la classifica. Atteggiamento di base contestabile, ma attualmente quantomai corretto. La classifica è bugiarda e nasconde le reali ambizioni della squadra. Il traguardo può essere a soli quattro punti, quasi a tiro di scontro diretto. Nelle ultime partite saranno da evitare i cali di concentrazione come a Milano. Il campionato non è finito e il sogno Champions è più vicino di quanto si creda. Aggiornamenti, a breve.