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  • Romamania: ci tocca tifare per l'amato nemico. 'Coso... Spalletti', l'anti-Totti
Romamania: ci tocca tifare per l'amato nemico.  'Coso... Spalletti', l'anti-Totti

Romamania: ci tocca tifare per l'amato nemico. 'Coso... Spalletti', l'anti-Totti

  • Paolo Franci

Ranieri: "Daniele è l'anima di questa squadra. L'uomo che si gasa e gasa i compagni". De Rossi: "Bisogna giocare partite maschie". 

Un sano tocco di vintage che non guasta nelle parole del Sor Claudio - sì, tornato 'Sor' dopo essere stato 'Sir' questa è la vita nel pallone – e di 'Dagnele' come lo chiamano da queste parti. Sì perchè 'gasare' ma in particolare partite 'maschie' è roba da anni 80 o giù di lì. Però questa è una vittoria che ha il suo peso in classifica, alla luce del successo della Juve sul Milan. Una vittoria che certo non è passata per il setaccio dell'estetica. E il gol di De Rossi, meravigliosamente brutto, è metafora della partita tosta che ha giocato la Roma.


Sì tosta. Molto tosta. Anche se poi la Samp ha fatto meno impressione di quel che si temeva prima del match. E quando De Rossi parla di 'partite maschie' intende proprio questo e spiega come tempo per concedersi al ricamo non ce ne sia più. Bisogna vincere, pedalare e sperare, ad esempio, che lo scontro diretto tra Lazio (che deve sempre recuperare la partita con l'Udinese, occhio...) e Milan sabato prossimo produca un risultato utile alla causa. Quale? Eh, va a capire. Probabilmente il pareggio.

Il problema è che la Roma perde i pezzi come il tetto di una baracca al centro di un tifone. Il 43esimo infortunio muscolare (o sono 44?) è roba da mettere i brividi e indica lo sfacelo di questa stagione dal punto di vista atletico. E con quei pochi che ha Ranieri, stanchi e certo non al top della condizione fisica, si proverà a prendere quella Champions che dopo il ko con il Napoli pareva proibita. Ma le sconfitte delle altre ancora una volta hanno tenuto la Roma in piedi, alle corde e traballante, ma in piedi.

Intanto, nell'ottica della corsa all'Europa, viene il bello: stasera il popolo romanista dovrà tifare per il non amatissimo (eufemismo) Luciano Spalletti. Il 'nemico' di Totti. C'è chi dirà “io gufo l'Atalanta, mica tifo per 'quello'...”, Eh sì perchè a Roma c'è un modo tutto romano – e perdonate la ripetizione – di essere sprezzanti. Se ti chiamano 'quello' o 'coso' vuol dire che gli stai profondamente sull'anima. State pur sereni, se sentite dire a qualcuno qui a Roma: “Aho che hai per caso visto coso, come se chiama....” certo non è una ricerca affettuosa.

Ancora peggio? Così: “Io stasera mica tifo per coso... come se chiama... Spalletti”. Qui il grado di ostilità è ancora più grave perchè ci si finge smemorati per un attimo così da indicare atteggiamento superiore verso uno che non merita attenzione. Però tra Gasp e Lucianone Spalletti, stasera la scelta è obbligata e la Roma giallorossa tiferà per 'coso'. O 'quello', fate un po' voi. 


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