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  • Romamania, da Zaniolo e Mancini a Dzeko: non c'è solo un capitano! Mou mette fine al 'sacrilegio' di Fonseca

    Romamania, da Zaniolo e Mancini a Dzeko: non c'è solo un capitano! Mou mette fine al 'sacrilegio' di Fonseca

    • Paolo Franci
    (Non) c'è solo un capitano. Faccio mio il titolo-gioco di parole del Messaggero, che ammicca al coro più famoso della Roma giallorossa - per Totti e chi senno'? “C'è solo un Capitano” - per fare due chiacchiere sull'ultima trovata di di Mou. Diavolo di un Josè viene da dire (scrivere), perché la storia della “fascia fluttuante” che s'arrampica prima su un braccio, poi su un altro e poi sull'altro ancora, se la poteva inventare solo lui.

    Cioè nel giro di due partite(lle) ha incoronato Zaniolo, Mancini e poi Dzeko. Come a dire che qui non c'è solo un Capitano – che poi sarà Pellegrini, of course – sconfessando indirettamente la totalitaria letteratura di due decenni e oltre. E in fondo però, è anche un modo per rispettare la memoria degli ultimi due straordinari capitani che Roma ricordi: Totti e De Rossi. Cioè, la fascia che zompa di qua e di là vuole anche dire che dopo quei Capitani con la C maiuscola, il diluvio. Cioè il diluvio per numero di giocatori che hanno indossato e indossano quella pezzetta di stoffa.

    E' però speciale la restaurazione della capitaneria di Dzeko. Diavolo di un Mou. Per rompere col recente passato e dare a Dzeko benzina da mettere nella testa – a patto che resti, le vie del mercato... lo sapete no? - gli ha rimesso mostrine e gradi, scrivendo finalmente la parola fine al sacrilegio perpetrato da Fonseca. Sì, sacrilegio, personalissima opinione. Josè lo ha fatto 184 giorni dopo la decisione dell'altro portoghese che certo non gestì in maniera ottimale alcune situazioni di spogliatoio. Ma è il passato, chissene, perchè ora c'è Mou che ha rimesso Edin al suo posto, cioè tra i giocatori più rappresentativi della Roma, ruolo che s'è guadagnato sul campo. Eccome. Attorno a Edin, Nic e tutti gli altri, l'entusiasmo è davvero straripante. Si narra di un gruppo al top delle bollicine, di una squadra stretta e compatta. Piano però, perché ce n'è di strada da fare prima di pensare a chissà quali obiettivi.

     E' un fatto certo però, che l'effetto Mou si sia propagato nello spogliatoio in maniera dirompente, facendolo impennare come una potente moto da cross. Difficile non esaltarsi ad ogni alzata di sopracciglio di Mourinho, certo, ma bisogna provarci, mettendo finalmente i fatti davanti ai sogni, una cosa che Josè sa fare molto, molto bene.

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