'La cosa più fragorosa è il silenzio di De Rossi'. L'ex dirigente della Roma Gianpaolo Montali dice il vero. Ci manca la voce di Daniele, soprattutto in questo momento. Le sue ultime dichiarazioni pubbliche sono state rilasciate quasi due mesi fa, dopo Juventus-Roma: 'Chi parla di scudetto vuole il male della squadra', con chiaro riferimento a Zeman. Da quella sera è ripartito il tam tam riguardo una sua presunta cessione, un rincorrersi di notizie che prosegue ormai da un anno.

Prima la questione del rinnovo del contratto, a seguire l'offerta ufficiale del Manchester City rispedita al mittente, le dichiarazioni di Baldini a riaprire il caso ('Se arrivassero le offerte per De Rossi le valuteremmo'), infine il pugno rifilato a Mauri come immagine riassuntiva del periodo di eccessivo nervosismo del giocatore. Evidentemente si sente poco coccolato dalla dirigenza, ma ancor di più soffre la freddezza dei tifosi, gli stessi che poco tempo fa avrebbero visto di buon occhio il passaggio di consegne ufficiali della fascia di capitano al suo braccio.

'Se andassi via, i romanisti sarebbero i primi a saperlo. Spiegherei loro i motivi, le ragioni, con la solita franchezza', le sue parole a settembre. Ora il giocatore probabilmente è confuso: non ha deciso ancora nulla, ma il mercato sta per riaprire i battenti. Allora, la mia richiesta personale al centrocampista è di riparlare prima di Natale: una conferenza, un'intervista esclusiva a Roma Channel, una nota sul sito ufficiale. Scelga lui il modo. L'importante è spegnere le voci (altrui) e riaccendere la passione.