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  • Romamania: derby da copione, ora il secondo posto

    Romamania: derby da copione, ora il secondo posto

    Un piccolo sbandamento in un pomeriggio di gloria. La Roma di Luciano Spalletti ha vissuto il derby come fosse una partita normale ed è forse questa la vittoria più importante, ben oltre i tre punti arrivati in una stracittadina che per valori si presentava squilibrata come non mai. Impresentabile la difesa della Lazio contro un attacco atomico come quello giallorosso. Si è sofferto solamente in occasione della sfuriata biancoceleste nella ripresa, animata dal gol di Parolo confezionato dai due ingressi di Keita e Klose. Ma questa Roma era troppo più forte degli avversari per poter pensare di mandare all'aria un derby già scritto nei pronostici della vigilia. 
    Ha festeggiato Stephan El Shaarawy, a segno con un colpo di testa che sembrava non potesse far parte del suo repertorio. Ha festeggiato Edin Dzeko, mortifero entrando dalla panchina. Ha festeggiato soprattutto Alessandro Florenzi, primo gol in un derby con la chicca della fascia da capitano al braccio, osservato dalla panchina da Francesco Totti e Daniele De Rossi. Ha festeggiato, infine, anche Diego Perotti, l'uomo che forse più di tutti ha scardinato i già fragilissimi meccanismi difensivi della Lazio.
    Ma nel nuovo corso di Luciano Spalletti, il derby deve diventare una partita come tutte le altre, per dirla con le parole di qualche anno fa di Zdenek Zeman. Bisogna guardare avanti, e davanti in questo momento c'è un Napoli che rischia la crisi di nervi, quelli che sono già saltati a Gonzalo Higuain. Gli azzurri hanno visto scappare la Juventus e ora potrebbero tremare. Il secondo posto non salverebbe una stagione nata sotto altri auspici, ma permetterebbe alla Roma di contare sugli introiti sicuri della Champions League. Servono altre vittorie, dunque, per arrivare a giocarsi tutto nello scontro diretto. Questa Roma può farcela.

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