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  • Romamania:| Europa 'closing'

    Romamania:| Europa 'closing'

    Una brutta figura. Non ci sono altri termini per definire la prova dei giallorossi di ieri sera, contro un avversario che dire modesto è poco. Del match si salva soltanto il 'pre': il saluto di Tom DiBenedetto, fresco di 'closing', ai 200 tifosi arrivati in Slovacchia. La Roma adesso è sua e il presidente promette grandi cose. Al momento, però, è una semplice speranza. Nulla di più. Perchè il presente è nero. La squadra è in grave ritardo. Il modo di stare in campo è scolastico, senza sussulti. Alcune scelte tecniche e tattiche di Luis Enrique, inoltre, lasciano perplessi.

    Se ci può stare l'esclusione dell'ultimo arrivato Heinze, non trova spiegazione l'impiego dal primo minuto degli 'ex esiliati' Simplicio ed Okaka, e soprattutto la doppia esclusione di Totti e Borriello. In una formazione già priva di alcuni elementi cardine, due giocatori come loro non dovrebbero mai star a guardare. Anche la posizione di Bojan non mi ha convinto. Da trequartista, alle spalle di Okaka. Un attaccante, quest'ultimo, che dà il meglio di sé quando innescato da palloni alti e non tramite passaggi in profondità, oltretutto molto imprecisi. Lo spagnolo sarebbe potuto essere più incisivo partendo largo, nelle posizioni in cui hanno giostrato (si fa per dire...) Cicinho e Josè Angel.

    Luis Enrique, certo, potrà recriminare su qualche assenza, ma fino ad un certo punto. Nei prossimi giorni si dovrà rimboccare le maniche, perchè nel match di ritorno in programma tra una settimana all'Olimpico, i vari Juan, Pizarro e De Rossi saranno allo stesso modo assenti, mentre è stato inserito nella lista Uefa Erik Lamela, le cui condizioni sono tutte da valutare. Prossimi gli arrivi di Kjaer e di Osvaldo, utili eventualmente dalla prima di campionato, ma chiunque arriverà avrà bisogno di settimane per assimilare i dettami del tecnico. Basti pensare che gli stessi di Riscone ancora non ne sono in grado. A Bratislava sono state sufficienti soltanto le prove di Cassetti e di Viviani, ottima personalità.

    Per il resto: Stekelenburg ha fallito la prima, la difesa va troppo facilmente in affanno, il centrocampo si è mostrato avulso e l'attacco apatico. Dopo le sconfitte contro Psg e Valencia, la squadra sembra assuefatta a perdere. Le uniche conclusioni verso la porta sono state effettuate da Gianluca Caprari, non esattamente un potenziale titolare inamovibile. Ha colpito un palo, ma da quella posizione la palla deve entrare. Si riparte, dunque, da dove aveva finito Montella. Stagione nuova, vizi vecchi, e tra una settimana la Roma sarà già chiamata a rincorrere. Un emozione che i tifosi si sarebbero voluti volentieri risparmiare. Ma attenzione: giocando così oltre a Di Benedetto rischia di 'closing' anche l'Europa.

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