Redazione Calciomercato

Romamania: Friedkin, dall'Atalanta meglio prendere i Percassi che non Gasperini
- 25
Contro l'Atalanta invece arriva il ko che fa scivolare i giallorossi al sesto posto e socchiude le porte della coppa più importante d'Europa per il settimo campionato consecutivo. Ci pensano Lookman e Sulemana ad arrestare l'avanzata di Ranieri, che comunque resta straordinaria, e a far ridestare dall'illusione i tifosi della Roma, ormai con gli occhi più incollati a Sky Scanner che alla classifica per capire dove sia l'aereo presidenziale, ma soprattutto dove sia il loro presidente.
Non è un caso che sia proprio l'Atalanta, che con i tre punti del Gewiss si prende la quinta qualificazione Champions degli ultimi sette anni, a ridimensionare le ambizioni europee di Trigoria. In dieci anni i Percassi prima e Pagliuca poi hanno assurto un'anonima provincia lombarda (capirete bene che la pur affascinante Bergamo Alta non può colpire l'occhio di chi è abituato ad altri panorami urbani) a capitale europea del calcio.
Lavoro. Programmazione. Sostenibilità. Tre concetti pressoché sconosciuti nelle segrete stanze dei Friedkin e in quelle ben più note - molte ormai semideserte - di Trigoria. All'Atalanta c'è un'idea di calcio, sviluppata nel corso degli anni e attenta a un domani migliore senza ipotecare il presente. Ci sono dirigenti capaci, un allenatore tanto bravo quanto non particolarmente amato dal grande pubblico e una proprietà che non si nasconde dietro al silenzio, ma parla poco e mette in campo fatti.
A cinque anni dal loro insediamento a Roma, della Roma i Friedkin hanno fatto poco più del loro giocattolino. Un vanity asset pieno di elementi poco funzionali, difficili da vendere e dai costi esorbitanti. Visto che il nodo allenatore resta ancora da sciogliere e Gasperini pare essere tra i candidati di questa list short nelle intenzioni ma long nell’esecuzione, papà Dan e figlio Ryan farebbero meglio a valutare l’ingaggio dei Percassi che non quello del tecnico artefice della gentrificazione sportiva di Bergamo.
Restano due partite di una stagione eccezionale nella sua accezione più letterale, cioè fuori da ogni normalità. Qualunque sarà l'esito di questo campionato, a Trigoria, a Londra, a Cannes o ovunque riterranno giusto trovarsi, i proprietari della Roma farebbero meglio a interrogarsi su cosa fare per migliorare dopo un lustro a vivacchiare.