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  • Romamania: giù le mani da Strootman

    Romamania: giù le mani da Strootman

    • Paolo Franci
    Eh no, "Ghevin" no. Giù le mani da Ghevin. A Roma, si sa, alcune consonanti, tra le quali la "C" e la "K" subiscono affettuose trasformazioni. E cosi' Kevin Strootman diventa Ghevin, la Roma non è magica ma "maggiga", Daniele De Rossi è semplicemente 'Dagnele'. Arrotini del linguaggio noi romani, lubrificato con l'affetto e il senso di familiarità che cancellano cognomi e sanciscono una confidenza non scritta, ma vissuta e sincera. E cosi' Renato Zero negli anni settanta era semplicemente "Renadino" (eh si' la "T" diventa "D") e, più avanti, Bruno Conti diventa Brunetto. Fino a Totti, che a Roma, sponda giallorossa, è figlio, fratello, padre e zio con identico approccio: "Aho, 'a Franscè!". Semplicemente Francesco. L'unica eccezione arrivò con Falcao, anzi, "Farcao", piombato a Roma per farla grande un pò a sorpresa, mentre tutti aspettavano Zico (Zigo). Lui, il Divino dello scudetto di Viola, rimase per sempre Farcao. Forse per divinatoria forma di rispetto, chissà. E' chiaro, quando Roma ti adora e ti adotta quasi sempre - con rare eccezioni - ti cancella il cognome. A meno che tu non abbia un soprannome consolidato come nel caso "der Ningia" ( il Ninja Nainggolan).

    Ma torniamo a Ghevin Strootman. Che è 'sta storia dell'offerta della Juve? Stiamo scherzando? A Roma, dopo l'addio al calcio di Totti, restano tre simboli indiscutibili: Strootman, De Rossi, Nainggolan. E poi, si', c'è anche AleFlorenzi, detto cosi' tutto d'un fiato, che studia da monumento.  Ghevin a Roma è l'essere leader. E' grinta, nerbo, agonismo, personalità "gonerderbi" (gol nel derby), amore per la maglia, scintille, armatura, miraggio di grandezza che prima o poi arriverà. Ghevin è romano e romanista, anche se olandese. Tanto quanto "Erningia" che per qualcuno ormai è "de Testaccio". Ghevin è sinonimo di "Daje", che a Roma sta per entusiastica incitazione, energico assenso, condivisione e via dicendo. E non è un caso che su Twitter vi sia un nickname esplicito: DajeKevin. 

    Quindi? Quindi anche solo le voci più o meno realistiche di un addio, o di chissà quale trattativa, danno parecchio, ma parecchio fastidio. Irritano come la sabbia nel costume. Perchè, come m'ha detto pochi minuti fa un ragazzo in spiaggia, Luca (Luga) con un vistoso "ASR" tatuato sul braccio e stritolato dalla preoccupazione per i rumors sull'olandese: "Scrivijelo te che puoi: ma quale Juve oh!?!? Ghevin nun se tocca, lui è romano e romanista...". Caro Luca (Luga), detto, fatto.

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