La stagione che verrà. Quella di Bojan. Dentro o fuori. L'attaccante spagnolo è ad un bivio: il prossimo campionato potrebbe essere l'ultimo con la Roma. Scadranno i due anni di prestito, scatterà il momento delle decisioni: la proprietà per acquisirne il cartellino dovrà versare 28 milioni di euro al Barcellona, salvo una rivisitazione degli accordi. E' la sorpresa di questa prima parte di precampionato: ha voglia di riscatto. Terminato lo scorso campionato aveva confidato ai suoi amici e al suo procuratore: 'Se rimane Luis Enrique, andrò via io'. Strano.

Entrambi provenivano dai blaugrana, si conoscevano e si stimavano, ma durante la scorsa stagione Bojan è stato l'attaccante impiegato di meno, e una volta a Catania gli è stato preferito addirittura il debuttante Piscitella. Il gioco orizzontale di Luis Enrique non era adatto alle sue caratteristiche, quello verticale di Zeman sì. Ieri contro lo Zaglebie Lubin lo abbiamo visto in tutte e tre le zone dell'attacco. 'E' un centravanti', giura il padre, e anche il piccolo Krkic è d'accordo. Ma è anche il ruolo in cui convince di meno. Sull'esterno, invece, mangia l'erba, s'inserisce, rientra, tira. Da ogni posizione. Altro che il giocatore spaesato di un anno fa.

Il 4-0 realizzato contro i polacchi grazie ad una splendida intuizione personale rappresenta il male assoluto per Zeman, allenatore desideroso di coralità, ma dà la prova delle enormi potenzialità del ragazzo. In lui qualcosa è cambiato. Sembra diventato più grande. Forse ha capito: occorre voglia di allenarsi e di apprendere per diventare un campione, conta poco il curriculum, il passato, sopratutto se hai appena 22 anni. Questo è il Bojan che ci piace. Ma siamo ancora all'inizio.