Romamania: Kalinic, ricominciamo! Sarà l'arma in più per la Champions
Ieri, però, mi è piaciuto. Molto. Al di là dell'assist per Pellegrini-gol. Si è proposto, ha aiutato la fase difensiva, è stato protagonista di uno-due di qualità. Ok, non ha segnato (il gol l'ha sfiorato, bravo Colombi portiere del Parma), ma c'è tempo, soprattutto se dovesse perdurare questo strano fenomeno trigoriano, l'Eclissi di Dzeko, non pervenuto nelle ultime due gare, se non nell'occasione dell'azione del rigore contro la Juve. In fin dei conti, ho potuto ammirare un giocatore vivo, che la vede alla Adriano Pappalardo (Ricominciamo...) e proprio non ci sta a non rinascere qui a Roma e nella Roma. Un bene per il club e, forse, la fine del tormentone sulla punta da mettere dietro a Dzeko per farlo rifiatare. E non solo, perché se gli sprazzi di vero Kalinic dovessero via via trasformarsi in un affresco compiuto, addirittura per il bosniaco, si aprirebbe una concorrenza interna tutta da gustare. O potrebbe addirittura nascere una Roma diversa, con l'assetto che il cigno di Sarajevo predilige di più: Kalinic, una punta intorno alla quale girare e dargli giù di fantasia. Ci sembra di vederlo, Fonseca che, al sol pensiero, si sfrega le mani.