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  • Romamania: Kalinic, ricominciamo! Sarà l'arma in più per la Champions
Romamania: Kalinic, ricominciamo! Sarà l'arma in più per la Champions

Romamania: Kalinic, ricominciamo! Sarà l'arma in più per la Champions

  • Paolo Franci
La Roma si è regalata la Juve in Coppa Italia nei quarti. Non un gran regalo in realtà, anche se magari sull'altra sponda del Tevere, considerando i recenti risultati, più di qualcuno avrebbe gioito. E mentre la piazza frigge tra commenti e rasoiate social sul caso Politano-Spinazzola, io da quella piazza mi allontano e mi infilo in un vicolo per parlare di un giocatore che - lo so, corro i miei bravi rischi di pernacchie e ortaggi telematici - a mio parere sarà parecchio prezioso nei prossimi mesi, quelli che dovranno spingere le vele giallorosse verso un approdo obbligato, la qualificazione in Champions League. Quel giocatore, è Nikola Kalinic. Vero, non segna da un anno. Chiaro, l'ultimo vero Kalinic - con il dubbio che fosse quello 'fasullo', visto quel che gli è accaduto dopo - l'ho ammirato (ce l'avevo anche al Fantacalcio, quello tosto tra amici, una goduria il primo anno alla Fiorentina...) in viola e poi più nulla. Anche qui alla Roma, fin qui nulla da segnalare. Se non un paio di gol falliti. Vero però, che mai l'abbiamo potuto saggiare, Nikola, in possesso delle piene facoltà fisiche. Non una cosa da poco per un giocatore che punta molto su spunto e rapidità dei movimenti.

Ieri, però, mi è piaciuto. Molto. Al di là dell'assist per Pellegrini-gol. Si è proposto, ha aiutato la fase difensiva, è stato protagonista di uno-due di qualità. Ok, non ha segnato (il gol l'ha sfiorato, bravo Colombi portiere del Parma), ma c'è tempo, soprattutto se dovesse perdurare questo strano fenomeno trigoriano, l'Eclissi di Dzeko, non pervenuto nelle ultime due gare, se non nell'occasione dell'azione del rigore contro la Juve. In fin dei conti, ho potuto ammirare un giocatore vivo, che la vede alla Adriano Pappalardo (Ricominciamo...) e proprio non ci sta a non rinascere qui a Roma e nella Roma. Un bene per il club e, forse, la fine del tormentone sulla punta da mettere dietro a Dzeko per farlo rifiatare. E non solo, perché se gli sprazzi di vero Kalinic dovessero via via trasformarsi in un affresco compiuto, addirittura per il bosniaco, si aprirebbe una concorrenza interna tutta da gustare. O potrebbe addirittura nascere una Roma diversa, con l'assetto che il cigno di Sarajevo predilige di più: Kalinic, una punta intorno alla quale girare e dargli giù di fantasia. Ci sembra di vederlo, Fonseca che, al sol pensiero, si sfrega le mani.

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